#Vetrina | 15/04/2023

Roberto Genazzini

Roberto Guidi

L’hotel Moosmann, il Cantiere nautico Prosperi, addirittura Jorge Luis Borges: ecco Gandria ne «L’onda dei ricordi».

I vicoli e i mille scalini, i bambini che scherzano in dialetto e i turisti che commentano le bellezze in schwytzerdütsch, le imposte definitivamente chiuse dell’ultimo albergo e le terrazze affollate in questi giorni pasquali, le case appoggiate l’una all’altra e il lago, che apre lo sguardo su un panorama mozzafiato: Gandria è una magia. E poi il sorriso di Roberto Genazzini, che questo posto e questa gente li conosce come le sue tasche e spesso ne scrive. Il suo palmarès parla di dodici libri in una ventina d’anni, l’ultimo – appena pubblicato da Fontana – è «L’onda dei ricordi».
Cantore per eccellenza del quartiere più suggestivo di Lugano, qui Roberto ha fatto di tutto: municipale, membro della Commissione di quartiere, del comitato della Società di canottaggio, del carnevale... «Oggi sono rimasto nel Consiglio parrocchiale, anche perché c’è l’importante restauro della chiesa».
Classe 1959, sposato con Adriana e padre di Didèl Elizabeth, ha lavorato in campo assicurativo, ma c’è mancato poco fossimo colleghi. «Il prof. Giuseppe Biscossa, mio docente al ginnasio, mi ha spinto a frequentare una scuola di giornalismo a Milano; mi piaceva, tuttavia ha prevalso l’ambito amministrativo». Non per questo ha messo da parte la passione di lunga data. «Ho riempito quaderni e cassetti, soprattutto di racconti».
Una serie di novelle su fatti e persone legati a Gandria e altre frutto della fantasia compongono la sua ultima fatica letteraria. Dopo tutto ciò che hai scritto, ci sono ancora spunti e aspetti inediti su questo paese? «Grattando qua e là si trova sempre qualcosa. È il fascino di un luogo stretto tra montagna e lago, con la frontiera a un passo che da sola consegna storie e aneddoti».
Già, il Ceresio, marchio distintivo di questo nucleo, l’unico in Ticino davvero bagnato dall’acqua, perché la strada sta dietro e non davanti, a creare una spaccatura, come succede altrove. «Non ho il posteggio per l’auto, in compenso un posto barca qui sotto casa...». Dal lago è emersa la macchina da scrivere che campeggia sulla copertina de «L’onda dei ricordi»: «È rimasta nelle reti di Giorgio Valli, eccellente musicista e pescatore professionista».

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sull'edizione del 14.04.2023

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