Tra i banchi aleggiava profumo d'inchiostro

Marco Boschetti

In aule spartane scaldate con la stufa a legna, nella prima metà del Novecento l’insegnamento avveniva in condizioni molto diverse rispetto a oggi. Eppure era un’esperienza entusiasmante. Lo confermano storie e aneddoti ambientati a Vezio che andiamo a raccontarvi.

Situata inizialmente nella Casa parrocchiale, la scuola elementare di Vezio fu trasferita nel 1916 al primo piano della Casa comunale. L’edificio, già appartenuto a don Bartolomeo Mercolli, era stato acquisito dal Comune a seguito di un fallimento. L’aula era grande quanto bastava per contenere gli allievi delle cinque classi. Nelle giornate di pioggia o di neve ci si sentiva quasi prigionieri. Si entrava in classe con cautela, in silenzio, come per timore di disturbare. Giù per la prima rampa di scale si trovava il gabinetto alla turca. Per i bambini era un incubo: bisognava tenersi in equilibrio, lo sguardo puntato verso il buco nero, con la paura di scivolarci dentro. Spesso si resisteva fino all’ultimo per non doverlo usare. 
A seguito del calo del numero degli allievi di Fescoggia, nel 1924 fu istituito il Consorzio della scuola primaria inferiore mista. Con sede a Vezio, doveva durare cinque anni, invece rimase in attività fino al 1979, quando con la chiusura definitiva gli alunni furono trasferiti nel nuovo centro scolastico di Cademario. Nell’anno scolastico 1947-48 la sede contava 18 alunni, maschi e femmine, dalla prima alla quinta classe. 
Con i lavori di ristrutturazione della Casa comunale, nel 1969, venne creata una nuova e spaziosa aula scolastica al secondo piano, finalmente conforme alle esigenze moderne. L’inaugurazione si tenne il 14 settembre dello stesso anno.