#Approfondimenti | 07/09/2022

Passione sul tatami

Precursore nella pratica e nella divulgazione delle arti marziali, il Judo Budo Club Lugano compie 70 anni. Con oltre 200 praticanti, di cui una centuria di bambini e giovani, il sodalizio guarda avanti con ottimismo, certo che le nuove generazioni sapranno assicurargli un futuro ricco di soddisfazioni. Ripercorriamo la sua storia.

La società si distingue nelle discipline del judo, judo difesa, aikido, karatè e aiki jitsu svolte sui 200 metri quadri di tatami di cui dispone nella palestra (dojo) in via al Chioso a Cassarate.
La data di nascita del sodalizio è, a tutt’oggi, indefinita. Già nel 1951 Max Eberhard, Franco Bernasconi, Ugo Giannini, Mario Moor e Mario Neuroni fondano la Società Judo Lowship internazionale di Lugano. A ciò si accosta, però, un’altra versione che darebbe la paternità della fondazione del club a Gentile Albizzati, Kim Bernasconi e Ugo Giannini, che nel 1952 all’Hotel Minerva di Loreto indissero l’assemblea costitutiva del Judo Budo Club Lugano. Nello stesso anno il sodalizio conquista con Ugo Giannini la prima medaglia d’argento ai Campionati svizzeri. 

Canvetto, ex Radio e via al Chioso 

Tanti validi personaggi hanno contraddistinto la vita del club. Iniziamo la nostra carrellata da Giorgio Huhn, presidente fino al 1970: senza lesinare, il mecenate appronta un dojo al Canvetto Luganese e promuove molte manifestazioni judoistiche a Lugano. E poi il «manager» Gentile Albizzati; Vittorio Calvi (Tojo), definito per la sua bravura un «moderno samurai», pioniere delle arti marziali in Ticino; Nicola Frizzi, Pino Bassi, Werther Cruciani, Giuseppe Cassinelli, Angelo Paparelli, Dante Gianinazzi, Gianfranco Sassi, Ernesto Ehrenzeller, Marco Campana fino a Marco Rossi che, oltre ad avere dato lustro alla società con i suoi ottimi risultati di judoka, lo presiede dal 1996. 
In ambito agonistico sono stati tanti i successi di squadra e individuali ottenuti nei tornei in Svizzera e all’estero grazie a classe, tecnica e mordente. Oltre al citato Rossi, i migliori sono stati Roberto Pedrini, Ugo Campana, Emilio Martinetti, Gianfranco Sassi, Ernesto Ehrenzeller, G. Quadri e Claudio Facchinetti. 
A livello di infrastrutture, nel 1965 la palestra del Canvetto Luganese diventa troppo stretta. Il Comune di Lugano arriva in soccorso concedendo uno spazio nello stabile ex-Radio. Unico problema: mancano le docce. Durante l’estate ci si arrangia con un bagno alla foce del Cassarate, mentre nella stagione invernale si porta a casa il sudore nello judogi. Nel 1972, per il ventennale di fondazione, il Municipio mette a disposizione la magnifica palestra in via al Chioso a Cassarate, tuttora sede societaria.