Prima Pietra per Casa Dorotea

Emanuela Bottoni

Il 13 maggio 1950, a Besso, il vescovo Angelo Jelmini dedicava la nuova chiesa a San Nicolao della Flüe. 75 anni dopo, sul terreno adiacente è stata posata la prima pietra di Casa Dorotea, in onore della moglie del Santo. In costruzione otto appartamenti a pigione moderata per chi versa in situazione di bisogno. Inaugurazione nel 2027.

L'idea, nata nel 2018 dal parroco di Besso, don Marco Dania, era quella di affiancare alla chiesa un’abitazione, sfruttando il terreno su cui giaceva la vecchia casa parrocchiale, in disuso ormai da decenni. È così che nel marzo del 2021 un gruppo di parrocchiani del quartiere (oltre a don Marco, Fausto Leidi, Gianni Casanova, Chiara Millacci e Anton van Troostenburg) ha deciso di costituire la Fondazione Casa Dorotea con lo scopo di promuovere il progetto in collaborazione con la Parrocchia di Lugano, proprietaria del sedime. La licenza edilizia viene rilasciata solo nel marzo del 2024, tre anni dopo un percorso lungo e travagliato, come sottolineato da Fausto Leidi, presidente della fondazione, durante la cerimonia di posa della prima pietra. «Abbiamo scoperto che l’ex casa parrocchiale era uno dei cinque villini di Besso realizzati dall’architetto Americo Marazzi (1879-1963), figura luganese di spicco, e dopo varie discussioni si è optato per una soluzione più conservativa e sostenibile: ristrutturare la villa (ricavando due appartamenti) e aggiungere un nuovo edificio tra la villa e la chiesa (con sei appartamenti e una sala riunioni) per un investimento totale di 3,9 milioni di franchi».