«Marinaio», un'incisione… Sottovoce

Prezioso interprete della nostra tradizione vocale popolare, il gruppo Cantiamo Sottovoce ha pubblicato un nuovo cd. Intitolato «Marinaio», racchiude venti brani scelti dal socio onorario Renato Sala. Ce ne parla il presidente Sem Degli Antoni.

Ci sono poche realtà che incarnano il lato nostrano del Ticino come il gruppo Cantiamo Sottovoce. Dove presenta il suo repertorio, ci sono senso di comunità e allegria a fiumi. Salutiamo allora con piacere la pubblicazione del diciottesimo lavoro discografico, intitolato «Marinaio», in omaggio a Renato Sala, socio della prima ora e onorario, che ha scelto i venti brani incisi.

«Ta robi domà un quart d’ura par una ciciarada». Sappiamo bene che non sarà così, che non mancheranno divagazioni, risate, ricordi, aneddoti... Va benissimo, anche perché queste sono chiacchierate che parlano di noi, della nostra storia, delle nostre tradizioni. Il presidente Sem Degli Antoni è dunque come sempre un fiume in piena, e tra lavoro, Grott Mobil, Cantiamo Sottovoce, volontariato e tutto il resto, fatichiamo a credere che le sue giornate durino ventiquattr’ore.
Intanto, e Sem ci tiene subito a sottolinearlo, «non siamo un coro – che ha regole, prove rigide e tutto il resto – ma un gruppo spontaneo in cui ognuno canta nel modo che gli è più congeniale, che si diverte a stare insieme, a interpretare un certo tipo di repertorio, che tra la gente si trova nel suo ambiente naturale. Il tutto, comunque, finalizzato alla ricerca di un’esecuzione d’insieme il più completa possibile e di qualità».
L’incontro è dunque incentrato sulle registrazioni che hanno impegnato Cantiamo Sottovoce per un anno nella sede di Pambio Noranco. «Devo ringraziare tutti i membri, una trentina, per la pazienza, l’impegno e l’entusiasmo dimostrati. Alcuni nomi permettimi però di farli: Mario Terzi, il capo progetto, Gabriele Kamm, che si è occupato delle registrazioni, e poi, non avendo un maestro, chi ci ha seguito e indirizzato nell’operazione a livello tecnico e musicale: Cristina Devittori Mercolli, Fiorenza Soldini Morsanti e Davide Mercolli alla chitarra».
La nuova raccolta di canti popolari della Svizzera italiana è, come detto in apertura, un omaggio a Renato Sala, socio onorario classe 1937, che ha suggerito il repertorio di venti canzoni, a partire da «Son Marinaio», il suo cavallo di battaglia poi scelto come titolo dell’album. Tuttavia, il lavoro «vuole essere un gesto di affetto anche verso le persone che per quasi sessant’anni – li festeggeremo nel 2028 – hanno dato un contributo per fare di Cantiamo Sottovoce un unicum: parlo dei fondatori, dei membri che si sono susseguiti e di chi nel 1968 ha fatto in modo che il gruppo avesse uno spazio regolare sulle onde dell’allora Radiomonteceneri: Eros Bellinelli, Ugo Fasolis e Sanzio Chiesa».