#Approfondimenti | 09/10/2023

Quando i libri diventano opera lirica

Roberto Guidi

Dopo «Sacra terra del Ticino» e «Guglielmo Tell», il cerchio si chiude con la vicenda del Mago di Cantone. In novembre al Palacongressi va in scena «Maddalena», opera ispirata ai romanzi di Carlo Silini. Gli stessi sono all’origine di un ciclo-teatro e un programma radiofonico.

Nel Mendrisiotto c’è un gruppo di amici, gente che ama musica, teatro, lirica... Coagulato attorno alla figura di Renato Bulani, si compone – tra gli altri – di Rodolfo Bernasconi (alias Palmira, Compagnia comica di Mendrisio) e Carlo Balmelli (recente Premio svizzero per la musica). Appassionati che desiderano concretamente valorizzare il patrimonio culturale locale sia patrocinando progetti sia coinvolgendo nella loro realizzazione artisti di casa. In questo solco rientra l’allestimento di due spettacoli presentati a Mendrisio: «Sacra terra del Ticino» di Mantegazzi nel 2003 e «Guglielmo Tell» di Rossini nel 2007.

Pagine da sintetizzare
Dopo aver messo in scena il mito elvetico e la ticinesità, al gruppo era rimasta la fame di trovare qualcosa di regionale per chiudere il cerchio, individuandola nelle opere di Carlo Silini che affondano le radici in una leggenda molto sentita nel Mendrisiotto: quella del Mago di Cantone. «I miei libri – “Il ladro di ragazze” e “Latte e sangue”, a cui si sarebbe aggiunto “Le ammaliatrici” – hanno dato lo spunto per costruire un progetto artistico maggiormente articolato e impegnativo rispetto ai precedenti da loro promossi perché mancava la musica, un libretto, in pratica tutto. C’erano un paio di fonti ispiratrici: la leggenda e i romanzi», ci racconta il giornalista e scrittore momò, che nella vita tutto si sarebbe aspettato tranne che essere coinvolto in un’opera lirica. «L’hanno studiata bene. Mi hanno invitato a cena, incensando i miei scritti e chiedendomi di tirarne fuori uno spettacolo. Assolutamente no! ho risposto; io scrivo sui giornali e, a volte, pubblico qualche libro. Temo di non essere stato convincente, perché hanno insistito e ho ceduto». Così, su loro invito, Silini ha identificato una serie di dialoghi e composto una decina di testi di canzoni, attraverso cui raccontare i due romanzi, che insieme fanno mille pagine. «Compito arduo e selezione terrificante». Svolto il compito, si è fatto da parte. «Sono contento e onorato che da miei capricci letterari qualcuno abbia voluto creare un prodotto artistico, sulla cui bontà non ho alcun merito: sono testimone di un impegno straordinario di tante persone soprattutto del posto».