#Approfondimenti | 12/09/2023

Gente che ama la propria terra

Maurizio Cattaneo

«C’era una volta a Vaglio, grazioso e antico villaggio della pieve di Capriasca, un alambicco. Da anni viveva in una costruzione piuttosto malridotta e sognava una casa più confortevole dove poter svolgere comodamente il suo lavoro». La storia che ci apprestiamo a raccontarvi comincia come una favola, si tratta invece di un fatto realmente accaduto.

I proprietari dell’alambicco hanno dapprima cercato un terreno dove costruirgli la nuova dimora e in seguito trovato la collaborazione del Comune di Capriasca, che ha messo a disposizione una sua proprietà in zona Campi di Altàn, dove la campagna di Vaglio incontra il bosco di San Clemente. A questo punto i promotori hanno pensato di coinvolgere altre associazioni del territorio, così da suddividersi i costi, e la mente è corsa subito a Redde Vive, che da una ventina d’anni organizza le feste medievali e che aveva bisogno di un magazzino dove conservare il materiale. Si è poi presentato il problema del finanziamento e qui il soccorso è venuto dal Patriziato di Ponte Capriasca, che ha prestato 360mila franchi a un interesse decisamente molto appetibile.
Con queste premesse nel 2019 sono iniziati i lavori, eseguiti da professionisti spalleggiati dai volontari delle due associazioni: più attempati ma pur sempre efficienti quelli dell’alambicco, giovani e prestanti quelli di Redde Vive. Da segnalare che molti artigiani hanno largheggiato negli sconti. L’edificio del Reddebicco è suddiviso su due piani. A quello superiore si trova l’alambicco, un locale che può essere utilizzato per riunioni o feste e un terzo spazio affittato all’associazione Falling Pine Brewery, che vi ha istallato un birrificio. Il piano inferiore è occupato dal magazzino dell’associazione Redde Vive e da un secondo locale utilizzato per la produzione della birra.
Sabato 2 settembre si è svolta la festa d’inaugurazione. Nel suo discorso il sindaco Andrea Pellegrinelli ha trovato le parole giuste per descrivere questa impresa collettiva. «Mi piace leggere, in questa vostra collaborazione, i segni di una rinascita dello spirito che animava i nostri avi, che si unirono per dotare i diversi villaggi degli spazi necessari alla vita comunitaria (oratori, lavatoi, abbeveratoi, fontane…) e che fortunatamente hanno tutt’oggi dei successori negli attuali Terrieri. È questa la nostra vera ricchezza: avere ancora moltissime persone che animano diverse associazioni e che sanno dialogare e anche unire le forze per portare avanti progetti comuni: grazie per questo esempio!».

Il Reddebicco in Capriasca è nato così, e tutti vivranno felici e contenti.