#Approfondimenti | 01/04/2023

Conoscenza e prevenzione per arginare l'odio

Michaela Lupi

Aperto a Lugano lo scorso anno, il Centro per la prevenzione delle discriminazioni rientra nel Programma d’integrazione cantonale. Creato da Acli servizi Ticino, offre ascolto e consulenza alle vittime. Un primo bilancio con la responsabile Mariaelena Biliato.

Nel mondo vi è diversità e ogni persona è influenzata dalla società in cui vive o di cui è originaria. E poi, vi è quel particolare aspetto soggettivo che fa la differenza fra una convivenza rispettosa oppure un’intolleranza fine a se stessa. La Costituzione svizzera sancisce il diritto all’uguaglianza, in particolare a causa dell’origine, della razza, del sesso, dell’etnia, della lingua, della posizione sociale, dello stile di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psichiche. Uomo e donna hanno uguali diritti. Inoltre, nel 2020 il popolo svizzero ha accettato l’estensione di una norma del codice penale che prevede il divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

Parecchie persone vittime di discriminazione non sanno come comportarsi. La paura di non essere creduti o di subire ripercussioni è palese. Per offrire un aiuto mirato, in via Simen a Lugano è stato inaugurato nel 2022 il Centro per la prevenzione delle discriminazioni. Un luogo di ascolto e consulenza alle vittime di discriminazioni razzali, religiose, di genere o orientamento sessuale. Il Cpd organizza e promuove attività di sensibilizzazione su questi temi in tutto il Cantone; offre esperienze di formazione per conoscere e prevenire la questione; fa parte della rete di consulenza per le vittime del razzismo e collabora con il Servizio per l’integrazione degli stranieri (Sis) del Dipartimento delle istituzioni nell’ambito del programma di integrazione cantonale (Pic2bis)