#Approfondimenti | 23/03/2023

Quando si sciava sulla montagna di casa

Marco Boschetti

Nel 1965 sul Monte Lema faceva la sua comparsa lo sci, con un primo impianto che dalla croce seguiva il declivio fino a Moncucco. Il successo incoraggiò dirigenti e imprenditori dell’epoca a posare altre sciovie facendo del Lema un’apprezzata meta invernale.

Il primo a lanciare il progetto e quindi a realizzare la pista da sci con il relativo impianto di risalita fu Sencle Moranzoni, all’epoca direttore della seggiovia. La sciovia partiva dalla sommità della Croce e seguiva il declivio in direzione di Astano fino a Moncucco. Un’opera compiuta con dinamico idealismo e nel modo migliore. L’impianto si prestava sia per gli sciatori alle prime armi, sia per coloro che, già più esperti, si buttavano arditi lungo la discesa. L’opera raccolse subito un grande successo e con la possibilità di praticare lo sport invernale nella regione, numerosi furono gli sciatori e gli appassionati della montagna provenienti dal Luganese e dalla vicina Italia che il sabato, la domenica e nei giorni festivi, giungevano a Miglieglia per poi salire con la seggiovia e affrontare i pascoli innevati del Lema. 

Un secondo progetto di piste con gli ski lift, nacque per iniziativa dei fratelli Pietro e Fausto Marcoli e di Livio Fonti. L’ancora si prendeva all’Alpe di Arasio e risaliva il pendio sottostante il Poncione di Breno.