Quando Lugano andava di moda

Ivan Pedrazzi

Alla Pinacoteca Züst di Rancate l’esposizione «Accessori di classe. Complementi di moda tra uso quotidiano e identità sociale» fa ampio riferimento a Lugano, all’epoca sede di numerose attività imprenditoriali, commerciali e stilistiche legate a questo settore, di cui parla lo storico Marco Marcacci.

Lugano, «per dimensione, importanza turistica e composizione sociologica della popolazione offriva non soltanto attività produttive e commerciali, ma anche sfilate negli alberghi o nei grandi magazzini». Lo scrive Marco Marcacci nel catalogo che accompagna l’esposizione, di cui ha curato il capitolo «Confezioni, abbigliamento e moda nell’economia ticinese», mostra che ripercorre la storia e l’evoluzione dei complementi di moda tra gli anni trenta dell’Ottocento e i primi tre decenni del Novecento. Da sempre considerati fondamentali per completare l’abbigliamento, cappelli, borse, scarpe, guanti, bastoni, ombrelli, fazzoletti e ventagli non sono solo oggetti d’uso quotidiano, sono anche elementi che contribuiscono a definire lo status e l’appartenenza sociale di chi li indossa. Spesso associati al lusso e al potere, gli accessori di moda, grazie alle fogge ricercate e alla raffinatezza e preziosità dei materiali con cui sono realizzati, sottolineano anche l’irriducibile unicità dei loro possessori. 
A importanti ritratti di rappresentanza, a vivaci e animate scene di genere, a manifesti pubblicitari, figurini, cataloghi di vendita e riviste di moda, lungo il percorso espositivo fanno da controcanto agli oggetti reali. «Non sono quasi mai semplici manufatti d’uso quotidiano, ma veri e propri testimoni del gusto e della società del tempo, oltre che esempi di grande qualità artigianale che incuriosiscono, affascinano e inducono tutti noi a riflettere sia sulle vite di coloro che li hanno ideati e abilmente confezionati, sia su quelle di chi li ha acquistati e indossati», osservano le curatrici Elisabetta Chiodini e Mariangela Agliati Ruggia. 
Tra gli oltre 200 oggetti esposti figurano una sessantina di dipinti e sculture di autori sia di area ticinese sia italiana. Tra loro nomi celebri della storia dell’arte quali Giacomo Balla, Giovanni Boldini, Telemaco Signorini, Eliseo Sala, Vincenzo Cabianca, Bernardino Pasta, Spartaco Vela, Filippo Franzoni, Adolfo Feragutti Visconti, Luigi Rossi, Vittorio Matteo Corcos.