#Approfondimenti | 23/05/2024

A Canobbio si suona da 120 anni

Roberto Guidi

L’inaugurazione della nuova divisa, momenti conviviali e tanta musica caratterizzano il compleanno della Banda di Canobbio. Tre giorni di festeggiamenti, da giovedì 30 maggio a sabato 1° giugno, più un quarto a tinte... bianconere. Ne parliamo con il presidente Dario Devecchi.

Quella della Banda di Canobbio è una storia gloriosa con parentesi a dir poco incredibili, soprattutto durante gli anni d’oro ottanta e novanta, con esibizioni in Unione Sovietica, Stati Uniti e Vaticano – per limitarci a tre Paesi – sotto la sapiente regia di Mirto Sanvì e Francesco Degiacomi. Del passato parleremo più avanti. Ora, con il presidente Dario Devecchi, in carica dal 2004, ci soffermiamo sul presente. «Al compleanno arriviamo in salute. Siamo un bel gruppo di una trentina di elementi a cui piace suonare e stare insieme. Il direttore è Marco Piazzini, che nel 2024 raggiunge i cinquant’anni con la bacchetta in mano. Non penso siano tanti a vantare una tale longevità di servizio... Lo festeggeremo come merita in occasione del concerto di gala, domenica 1° dicembre nell’aula magna di Trevano». L’unico cruccio riguarda il ricambio generazionale, che latita qui come altrove. «È un problema che accomuna cori e filarmoniche. I giovani che iniziano l’attività non mancano, poi molti li perdiamo per ragioni di studio oltre Gottardo e altri impegni. Una soluzione sarebbe la scuola allievi, che tuttavia per una singola formazione è difficile da mettere in piedi per questione di costi e di massa critica. L’ideale sarebbe collaborare, ma anche questa non è una via semplice...».