In un momento storico segnato da conflitti, disuguaglianze e tensioni crescenti, il festival andato in scena dal 12 al 19 ottobre ha rappresentato un’occasione per ritrovarsi, condividere esperienze e ascoltare voci diverse, nella convinzione che dialogo e cultura restino strumenti fondamentali per costruire comprensione e solidarietà. Fondamentali sono state le numerose testimonianze che si sono succedute sul palco e nei dibattiti: voci di registi, giornalisti, attivisti, ong e associazioni, persone impegnate in numerosi ambiti della società. Racconti di resistenza, giustizia e memoria.
«La vicinanza e lo scambio con il pubblico ci hanno dimostrato ancora una volta che si può prendere posizione. Questo è un festival che si schiera dalla parte delle storie e delle vite che mostra. Continueremo a cercare di fare rete e comunità, attraverso il cinema, convinti che le opere presentate meritino di avere un percorso più ampio e diano forza alla riflessione e alla lotta per i diritti umani», rilevano i co-direttori Antonio Prata e Margherita Cascio. Un pubblico numeroso e attento ha popolato le sale di Corso, Iride e Lux, ma anche gli spazi dell’OltreFestival, che hanno accolto incontri, concerti, proiezioni e momenti di scambio. Pur articolandosi su una programmazione più concentrata, con tre giornate in meno rispetto all’edizione precedente, la kermesse ha registrato un incremento di pubblico. Sono stati 25 i film presentati, di cui 12 in anteprima svizzera e 8 in anteprima ticinese, provenienti da tutto il mondo.
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