Va a fass cürà al «Civic»

 
Roberto Bottinelli

La rubrica «Dalla vecchia Hermes» dedica una puntata agli ospedali cittadini. Insediato nel palazzo che oggi accoglie l’università poi a Ricordone, il Civico non è l’ospedale più vecchio: nel centro del borgo luganese, nel quartiere di Verla, oggi irriconoscibile, circa 200 anni fa c’era l’ospedale di S. Maria.

Probabilmente non molti studenti dell’Università di Lugano sanno che parecchie delle aule che frequentano appartenevano all’ospedale della città. E neppure al più vecchio: se torniamo nel centro del borgo luganese, più precisamente nel quartiere di Verla, circa 200 anni fa, troviamo una zona oggi irriconoscibile e ristrutturata, con una grande banca e la stazione dei bus cittadini. Verla dunque, una delle quattro contrade storiche della città, un nome che deriva dal longobardo «ghierula», antica opera di difesa strutturata per ostacolare un possibile attacco nemico. L’attuale piazzetta della Posta si chiamava invece piazzetta delle Scuole. Vi si affacciavano dei grandi casermoni dove avevano sede le scuole comunali. Furono costruite nel 1883 e progetatte, l’anno del memorabile Tiro Federale, dall’architetto Antonio Guidini. Le aule, spoglie e severe, odoravano di carta e d’inchiostro, l’impronta impressa nei locali da generazioni di allievi, severamente messe in riga dal bidello «Giuvanìn di Scöl» che interveniva energicamente non appena avvertiva troppo rumore causato dagli zoccoli dei ragazzi. 

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sull'edizione del 19.04.2024

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