«Allegria!». Era il saluto con il quale si presentava al pubblico Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, detto Mike. Il giovane aveva trascorso un’infanzia agiata a Manhattan e fu poi portato a Torino quando la famiglia fu travolta dalla crisi economica del 1929.
Il primo grande successo televisivo di Mike Bongiorno coincise con il programma «Lascia o raddoppia» trasmesso ogni sabato sera dal novembre 1955 fino al febbraio 1956. Poco tempo prima erano iniziate le trasmissioni televisive della RAI che trasformarono il piccolo televisore in un elettrodomestico ambitissimo. Pochi potevano permettersi di comperarlo: lo stipendio medio di un impiegato si aggirava attorno alle 50mila lire mensili, un apparecchio ne costava 200mila.
«Lascia o raddoppia» seppe unificare un Paese che si esprimeva ancora quasi esclusivamente nei dialetti regionali e utilizzava il treno come principale mezzo di trasporto. Mike, il giovanotto italoamericano, poneva delle domande ai concorrenti sotto forma di quiz, distribuendo importanti premi in gettoni d’oro a coloro che rispondevano correttamente.
Con l’avvio di «Lascia o raddoppia» i pochi privati che possedevano un televisore (rigorosamente in bianco e nero) vedevano il loro domicilio invaso settimanalmente da amici e parenti smaniosi di assistere alla trasmissione. I bar si affollavano fino all’inverosimile e molti arrivavano nei locali portandosi le sedie da casa per occupare ogni spazio libero. Le strade erano deserte e i cinema dovettero interrompere la programmazione per mancanza di spettatori. I gestori delle sale, visti assottigliarsi gli incassi, promossero vibranti proteste fino a costringere la RAI a spostare la programmazione del quiz dal sabato al giovedì, prolungando la sua messa in onda fino al 1959.
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