#Approfondimenti | 15/09/2023

Estate da cani… da salvataggio

Marco Jäggli

Il pattugliamento della Società di salvataggio alla Foce del Cassarate si è arricchito di due massicci esemplari di Terranova. Novità in Svizzera, l’impiego di Enea e Naira in veste di «bagnino a quattro zampe» ha suscitato curiosità e interesse persino a Pechino.

Se avete frequentato le spiagge del Ciani quest’estate forse li avete riconosciuti: due grossi Terranova dal pelo folto, sui loro paddle, che hanno destato la curiosità di bagnanti e turisti. Si tratta di Enea e Naira, i cani da intervento che dal 1° luglio al 31 agosto – tutti i weekend, i festivi e i prefestivi – sono stati impiegati nel servizio di pattugliamento della Società svizzera di salvataggio - sezione di Lugano. Si tratta di un progetto pionieristico e di una prima Svizzera che ha destato molto interesse anche oltralpe. L’idea è nata inizialmente sulle spiagge dei mari italiani con l’obiettivo di offrire una nuova risorsa per soccorrere le persone a rischio annegamento. La prima domanda sorge dunque spontanea: cosa ha in più un cane rispetto a un soccorritore professionista? «Prima di tutto – ci spiega Lorenzo Gentile, vice presidente della Salvataggio Lugano – il cane ha meno inibizioni nell’entrare in acqua e intervenire, in quanto vive il tutto come un gioco. L’uomo quando interviene può farsi prendere dal dubbio o dalla paura. Il cane, sempre guidato dall’uomo, non ha questo problema e grazie a un giubbotto galleggiante è più stabile e ha diverse maniglie a cui più persone possono aggrapparsi. Nel caso che la vittima fosse incosciente, il cane interverrebbe prendendola per il braccio, senza morderla, e la porterebbe a riva con le tecniche che ha imparato, appunto come se fosse un gioco».