Sognatore e visionario

Luciana Caglio

Gottlieb Duttweiler è il papà della centenaria Migros. Figura geniale del capitalismo sociale e ardente mecenate della cultura, ha lasciato un segno nel vissuto quotidiano e non soltanto elvetico. Alla sua popolarità ha contribuito la capacità di scherzare che lo animava.

Ispirandosi al sistema di negozi mobili praticato negli Stati Uniti da Henry Ford, Gottlieb Duttweiler nel 1925 dà inizio alla grande avventura Migros, con i primi camion di vendita ambulante. Una vera e propria rivoluzione, che segna una tappa storica in Svizzera. Nell’anno del centenario Migros, un ricordo personale di «Dutti», figura geniale del capitalismo sociale e ardente mecenate della cultura.

Quando Dutti si racconta
Il «ponte», simbolo dell’azienda Migros fondata 100 anni fa da Gottlieb Duttweiler, segnava un nuovo rapporto industriale e commerciale che continuava ad allargarsi. In Ticino, sotto l’ègida Migros operava un’associazione impegnata nella difesa della tradizione della paglia intrecciata. Occorreva, però, farsi conoscere. La pubblicità è l’anima del commercio, proclamava un nuovo slogan. Da qui l’iniziativa di cimentarsi nell’informarzione, seguendo l’esempio di «Wir Brückenbauer» e «Construire», settimanali Migros oltre Gottardo, la cui responsabile era una donna, Charlotte Hug. In un Ticino già affollato dalla carta stampata, il nuovo arrivato poteva sembrare un rischio. «Azione» partì un po’ in sordina, affidato curiosamente alla direzione di un musicista, Goffredo Saiani. 
Trovò poi una figura di spicco con Vinicio Salati, già redattore di «Libera Stampa», un personaggio multiforme: scrittore, poeta, musicista e non da ultimo, con un umorismo tutto suo.
Capace d’intuire e sostenere nuovi talenti, come per esempio Fabio Fumagalli, critico cinematografico, tuttora sulla breccia. Sapeva di piacere anche ai grandi capi di Zurigo. E non soltanto per via di un panettone Saipa, ma anche grazie al suo tedesco, imparato a Berlino.