L’eredità che raccoglie don Davide Santini è di quelle pesanti. Con passione e impegno, don Emanuele Di Marco ha riportato l’oratorio al centro della vita comunitaria cittadina, come lo è stato negli anni d’oro del Novecento e come non lo era più da tempo. Undici anni fa, il vescovo Valerio lo nominava direttore e lui – passo dopo passo e spalleggiato da uno stuolo di volontari e amici – si è impegnato affinché l’edificio e il cortile di piazza San Rocco fossero di nuovo un indirizzo sicuro per imparare, pregare, giocare, divertirsi, conoscere... insomma, passare il proprio tempo libero in un ambiente sano e costruttivo.
Lo scorso weekend è stato lo specchio della popolarità di questo luogo e dei due «condottieri», quello di ieri e quello di oggi. All’insegna dello slogan «Ciao don Ema, benvenuto don Davide!» sono stati organizzati diversi appuntamenti. Nel tardo pomeriggio di sabato 6 settembre la cattedrale era piena per la messa presieduta dal vescovo Alain De Raemy, che ha ufficializzato il passaggio di consegne (l’oratorio è infatti di proprietà della diocesi di Lugano), così come l’indomani la chiesa di Sant’Antonio per la messa dedicata alle famiglie, concelebrata dai due parroci. A seguire, la risottata con luganighe offerta a decine e decine di commensali riunitisi al quartiere Maghetti, mentre nel pomeriggio ci sono stati la consegna delle chiavi a don Davide e giochi per i bambini.
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