Militi, quadri e professionisti della Protezione civile Lugano Città hanno prestato complessivamente 8.696 giorni di servizio, con 850 uomini impiegati (su 876 effettivi) e una media di 10,23 giorni di servizio per unità. Sul fronte degli interventi d’urgenza, il 2025 è stato relativamente tranquillo. Importante il lavoro a favore della comunità, con campi vacanza per anziani e colonie diurne per ragazzi, attività a sostegno del territorio (StraLugano e Lugano Bike Emotions) e della tutela dei beni culturali (il trasferimento di 5mila opere nella nuova Casa dell’arte a Gentilino). Da segnalare un’esercitazione transfrontaliera con la Protezione civile Erba-Laghi, la preparazione alla gestione di eventuali emergenze legate alla peste suina e l’esercizio di evacuazione scuole ampliato e perfezionato.
Meno militi a disposizione
Dal 2026 il proscioglimento scatterà dopo 14 anni o 245 giorni di servizio. Il limite di età entro cui si viene comunque dimessi passa da 36 a 40 anni, «ma attenzione – osserva il presidente della delegazione, Alfredo Belloni – non significa un ritorno all’obbligo di servizio fino a 40 anni. È un innalzamento del limite entro cui svolgere gli anni di servizio, che non compenserà la perdita di effettivi». Il reclutamento degli ufficiali sarà più difficoltoso: «La causa è la maggiore durata dei corsi di avanzamento e, in generale, dell’impegno richiesto», ha rincarato il comandante Christian Albeverio. Pure la pianificazione di corsi e servizi e l’istruzione potrebbe rivelarsi più problematica, non da ultimo per effetto dei tagli alla spesa pubblica e del dialogo sempre più complicato sul piano istituzionale.
Non mancano segnali positivi come quello lanciato dai 44 tra quadri e militi che hanno deciso di restare a titolo volontario dopo la fine dell’obbligo di servizio. Funziona la collaborazione con i partner di primo intervento come polizia, pompieri e ambulanza.
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