#Antichi ricordi | 31/03/2017

In taxi al Kurhaus di Cademario

In occasione di un incontro dedicato alla poetessa Cecchina Oeschger, autrice di liriche dialettali capaci di evocare tradizioni, persone e paesaggi ormai scomparsi, Lucrezia Sciolli ci ha consegnato due foto. Nella prima istantanea, risalente al 1927 o al 1928, viene immortalato un avvenimento di certo non frequentissimo: una gita in taxi al Kurhaus di Cademario, edificio sorto nel 1914. Il taxi è un macchinone decapottabile in grado di trasportare cinque passeggeri più l'autista, che qui vediamo seduto al posto di guida. Proprietaria dell'auto era la ditta Baroni di Ponte Tresa. In primo piano, elegantemente vestito, vediamo Edoardo Ruggia, di Pura. La bambina che fissa l'obiettivo è Cecchina. La seconda foto mostra un vigneto ora scomparso. Sullo sfondo appare una piccola chiesa detta «ra Gesora»: voluta dai terrieri e costruita tra il 1856 e il 1875, fu dedicata alla Madonna a titolo di ringraziamento per aver salvato il villaggio dal colera. In quell'occasione le maestranze lavorarono senza compenso. La bimba in primo piano, seduta sulle ginocchia della zia, è Cecchina. C'è poi Edoardo Ruggia, detto «Ur Casee »: in effetti era il casaro di Pura e lavorava lì dove ora c'è il salone comunale. La signora in piedi è la mamma di Cecchina.