In estate, c'è chi arriva e c'è chi parte

Mare Dignola

Sui quotidiani del 23 luglio di cento anni fa troviamo trafiletti che riferiscono, con accenti diversi, della giornata festiva luganese. Gazzetta ticinese scrive di una città «semi deserta», Libera Stampa parla di «Molta gente, in piazza e sulla passeggiata lungo il lago…».

Gazzetta ticinese scrive: «Ieri la nostra città, ad eccezione di quel po’ di movimento avuto nella mattinata in occasione dell’inaugurazione della nuova divisa della Civica Filarmonica e dell’arrivo, con un piroscafo speciale, della Società di Mutuo Soccorso di Mandello (provincia di Como), fu semi deserta. Buona parte della cittadinanza, quella che ha la fortuna di possedere un’auto o una motocicletta, ha preso la via dei monti, chi per la Leventina a visitare il Ritom, chi per la valle di Blenio, ad Olivone, a Camperio al campo di vacanze dei giovani esploratori o sul Lucomagno. Nella serata solamente, il quai incominciò a popolarsi, specialmente davanti al Riviera e di fronte a Huguenin dove gratuitamente si può godere un po’ di musica»
Diversa è la visione del cronista di Libera Stampa, che lo stesso giorno scrive: «Pareva di vedere ieri, la nostra città, in un giorno di domenica del periodo di anteguerra. Gente molta, in piazza e sulla passeggiata lungo il lago; gente gaia, anche se è costretta a vivere questi mesi di calore tra le mura infuocate urbane. Ma per ieri erano annunziati diversi avvenimenti insoliti. Fra questi l’inaugurazione della nuova divisa della Civica», della quale avevamo parlato diffusamente in questa rubrica lo scorso 18 novembre. 
Anche Libera Stampa accenna all’arrivo dei gitanti di Mandello: «La musica accompagnante gli ospiti eseguì sul piroscafo gli inni nazionali dei due Stati e poi i gitanti in numero di 400 circa scesero in bell’ordine, accolti dalla deferente attenzione di numeroso pubblico, per poi sparpagliarsi in città e portare ovunque una, ormai divenuta insolita, nota gaia». E aggiunge: «Un centinaio di soci e simpatizzanti della Fiorente di Varese sono giunti con battello speciale salendo poi a Brè, dove hanno fatto la colazione al sacco. Il tempo bellissimo ha favorito i gitanti». 
Il Corriere del Ticino valuta positivamente l’animazione in città nella giornata di domenica: «Abbiamo avuto un intenso movimento in città e sembrava di essere ritornati ai tempi d’oro (per negozianti ed esercenti) dell’anteguerra. Una volta ancora sono risuonati attraverso le vie cittadine i canti lombardi lanciati da allegre comitive arrivate alla mattina dalle provincie di Como e Milano. Mentre i lombardi cercavano tra noi aria fresca e sollievo al caldo tropicale delle loro regioni, i luganesi hanno disertato in massa la città rovesciandosi sulle vicine alture o alle cantine situate oltre sponda». 
Fra coloro che hanno lasciato la città per cercare frescura, il CdT accenna ai soci dell’Unione sportiva Ceresio che si sono recati in Leventina per una visita agli impianti elettrici di Piora: «Alla gita presero parte una decina di automobilisti e quindici motociclisti, così che una settantina di persone convennero ad Ambrì e salirono poi a mezzo funicolare per la visita del bacino di carico a Piora. Il pranzo in comune si svolse all’albergo Piora e non fecero certo difetto alla rumorosa comitiva allegria e buon umore». 
Il Dovere scrive: «Bisogna proprio dar ragione a quel bel tipo di Einstein: a questo mondo non si va avanti senza la relatività e la comoda teoria ha trovato in questi giorni una pratica dimostrazione anche a Lugano. Chi ha caldo se ne va lontano, ai mari, ai monti od anche semplicemente si accontenta di attraversare il lago o di rifugiarsi sulla vetta di una vicina montagna. Ed è toccato ieri di vedere la nostra cittadina invasa da allegre turbe di gitanti lombardi qui arrivati a mezzo di piroscafi speciali o colle ferrovie regionali. Mentre dunque i luganesi cercano il fresco lontano dalla città vi è della gente che viene a Lugano per lo stesso motivo».