Scrive Il Dovere il 27 ottobre: «La partecipazione alle urne in città, se non così intensa come tre anni or sono, è però stata numerosa. Su 2.621 cittadini elettori iscritti a catalogo votarono 1.709. Si rinvennero nelle urne 1.676 schede valide, 10 nulle, bianche 14, oltre a 78 schede senza intestazioni, quasi tutte con nomi liberali, ma nulle, dovute evidentemente a votanti del Gruppo Rinnovamento. I liberali ebbero 881 schede, i conservatori 174, i socialisti 236, gli agrari 7, i comunisti 8».
Popolo e libertà, il 26 ottobre, così commenta il risultato di Lugano: «Per quanto la partecipazione alle urne sia stata elevata, non ha raggiunto la cifra di tre anni fa. I votanti sono stati 1.709, mentre tre anni fa superavano i 1.800. La diminuzione si è verificata nel campo liberale e nel campo socialista, mentre i conservatori-democratici hanno migliorato sensibilmente le loro posizioni con una votazione che ha sbalordito gli stessi avversari». Il giorno dopo il quotidiano del partito conservatore allarga lo sguardo sul Distretto di Lugano scrivendo che «il partito è agli avamposti nell’avanzata. Città e distretti, quasi senza eccezione, hanno dato dei voti che superano le ottimistiche previsioni. Gli amici luganesi si sono drizzati all’appello del partito.
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