#Approfondimenti | 31/10/2022

10 InSuperAbili anni di sport

Roberto Guidi

Pensate a una disciplina sportiva: gli InSuperAbili l’hanno praticata o stanno pensando di farlo. Al netto delle difficoltà motorie che li costringono sulla sedia a rotelle, i soci del gruppo luganese non riescono a stare fermi, che sia in acqua, cielo o terra. Incontro con il presidente Walter Lisetto in occasione del decimo di fondazione.

«Nel 2011 ero alla testa del club di servizio Round Table e ho portato i soci a visitare il centro paraplegici di Nottwil per consegnare un assegno di 10mila franchi. Lì ho conosciuto Gian Paolo Donghi – oggi responsabile dell’Associazione svizzera pa­raplegici in Ticino per la Consu­lenza Vita – e abbiamo discusso di come il nostro sodalizio potesse impegnarsi in qualcosa di prati­co. Donare soldi è relativamente facile, spendersi è più faticoso ma necessario». Walter Lisetto il mondo delle persone confron­tate con importanti lesioni alla schiena lo conosceva, in quanto il fratello è costretto su una sedia a rotelle in seguito a un incidente d’auto. 

«Parlando con Vanni Merzari, allora presidente della StraLuga­no, viene l’idea di proporre una corsa di handbike. Al via ci sono 6-7 corridori, guidati da Romolo Pignone, che dal canto suo gareg­giava su una bici elettrica... Una competizione alla buona che mi ha permesso di conoscere questi ragazzi e aiutarli a coronare il loro sogno: creare un’associazio­ne». Così sono nati gli InSupe­rAbili. Il nome è farina del sacco dello stesso Pignone. «Il messag­gio è chiaro: questo è un gruppo pronto, malgrado le limitazioni e le difficoltà, ad andare oltre le barriere, soprattutto mentali. Non c’è niente che non si possa provare e in questi dieci anni l’ab­biamo dimostrato a più riprese».