#Approfondimenti | 08/10/2022

Un concerto a più voci a Besso

Formazione, esecuzione, produzione, conservazione: tutto riunito nella Casa della Musica che vedrà la luce nel 2028. La Città acquisterà gli edifici della Rsi per 21,2 milioni di franchi, per poi cederli in diritto di superficie a Conservatorio della Svizzera italiana e Fonoteca nazionale, che investiranno oltre 55 milioni per adattare gli spazi e costruirne di nuovi.

DO- Trattative
Le discussioni, che andavano avanti da quasi un decennio, si sono final­mente chiuse grazie allo sforzo fatto da tutti i partner coinvolti nel progetto: la Ssr ha abbassato le pretese, la Città di Lugano mes­so più di quel che ipotizzava inizialmente, la Fonoteca na­zionale decli­nato allettanti proposte fuori dal Ticino e il Conservato­rio coagulato attorno a sé istituzioni interessate ad affittare spazi (Orchestra della Svizzera italiana, Coro della Radiote­levisione sviz­zera, Barocchi­sti e Suisa).

RE- opportunità e necessità 
La Ssr è inte­ressata a ven­dere lo stabile – bene protetto a livello can­tonale – per centralizzare l’attività ra­diotelevisiva a Comano, dove la nuova ala in costruzione sarà inaugu­rata nel 2025. Da parte loro, Conservatorio e Fonoteca cercavano una casa: quella attuale – il Centro S. Carlo, pure a Besso – è di proprietà dalla Diocesi di Lugano che l’ha ceduta alla Clinica Mon­cucco. 

MI- investimenti
Consiglio comunale permetten­do, la Città acquisterà il comparto per 21,25 milioni, costituendo in seguito due diritti di superficie della durata di 99 anni a favore di Conservatorio e Fonoteca. Questi ultimi prenderanno a carico i costi di trasformazio­ne ed edifica­zione di nuovi edifici per complessivi 55 milioni – 45 ri­spettivamente 10 – e verseran­no alla Città i canoni che permetteranno il rimborso dell’investi­mento iniziale. L’operazione avrà insomma un benefico im­patto culturale ed economico. Non è ancora chiaro se, ed eventualmente in che misura, il Cantone par­teciperà all’in­vestimento.