La stagione di gloria del Malcantone Agno

Piergiorgio Giambonini

Nel 2003 la squadra del presidente Beppe Morotti allenata da Vlado Pektovic conquistava una clamorosa promozione in serie B. Un anno dopo, la società decideva di unirsi con il Lugano, fallito e destinato a ripartire dalle leghe inferiori.

Un mese fa raccontavamo di come all’ombra dell’Fcl due soli altri club luganesi si siano affacciati in passato alla «grande ribalta» del calcio svizzero, ovvero il Rapid e il Malcantone Agno, promossi nel campionato cadetto nel 1955 rispettivamente nel 2003. Due promozioni storiche e in entrambi i casi sfumate nel breve volgere di un’unica stagione, per quanto – all’atto pratico – per motivi decisamente diversi: relegati sul campo e costretti dalle ristrettezze economiche a ridimensionare le ambizioni i rapidini, salvatori proprio del Lugano i basso-malcantonesi all’apice della loro storia.

Andiamo dunque a ripercorrere in tre capitoli il «momento magico» del Football club Malcantone Agno, fondato (come Fc Agno) proprio nel 1955, guarda un po’ il destino, due giorni prima dell’ascesa del Rapid in serie B. Salito in Prima lega nel 1998 con la nuova denominazione sociale e finalista per la promozione in B già nel 2002, un anno dopo il club del presidente Giuseppe «Beppe» Morotti festeggia lo storico salto di categoria. E lo fa nel segno delle grandi emozioni, anche perché dopo aver vinto nuovamente il campionato di Prima lega, la squadra allenata da Vlado Petkovic (futuro coach, tra l’altro, della nazionale rossocrociata) perde 1-0 l’andata della finale contro il La Chaux-de-Fonds, e sullo stesso risultato va alla pausa nella sfida di ritorno, giocata il 1° giugno 2003 alla Chiodenda.

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sull'edizione del 28.11.2025

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