Negli anni ’40 del secolo scorso nascono in Ticino due premi letterari: il Premio Lugano e il Premio Libera Stampa. Il primo, promosso dalla Società di amici delle lettere e delle arti, ebbe vita breve e due vincitori: nel 1942 Felice Filippini con il romanzo «Signore dei poveri morti», e nel 1944 Giorgio Orelli con la raccolta di poesie «Né bianco né viola». Il Premio Libera Stampa durò vent’anni ed ebbe tredici vincitori dal 1947 al 1967.
Pietro Salati ed Eros Bellinelli furono tra i promotori del Premio. Così ne ricorda la nascita quest’ultimo: «Personalmente, ho la presunzione che l’idea fosse nata da uno “stato d’animo”. Lo “stato d’animo” di un gruppetto di amici, tutti giovani e socialisti, che avevano vissuto positivamente e fervidamente il periodo settembre 1943-giugno 1945. Fu in quei mesi che la nostra gente (benestanti e poveri) accolse migliaia di italiani fuggiti dalla guerra e dal nazifascismo. Il soggiorno d’esilio di un consistente ramo della società italiana, creò fra i profughi e la comunità ticinese cordiali e spesso amichevoli rapporti civili, sociali e culturali. Fu un periodo di progresso culturale e politico che risultò utile a tutti. Con la fine della guerra e il ritorno dei profughi a casa loro, gli orizzonti a poco a poco si richiusero. Noi giovani, di fronte a una realtà culturale parzialmente frantumata, cercammo una passerella attraverso la quale riallacciare regolari incontri. La individuammo nell’istituzione di un premio letterario aperto a tutti gli scrittori di lingua italiana con opere inedite, indipendentemente dalla loro nazionalità».
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Nella foto: Leonardo Sciascia premiato a Campione d'Italia da Piero Pellegrini.