«Sacra Terra del Ticino», musicata da Giovan Battista Mantegazzi su testi di Guido Calgari, è un’opera che affonda le sue radici nella storia culturale del nostro Cantone. Proposta per la prima volta durante le Giornate ticinesi dell’Esposizione nazionale del 1939 a Zurigo, intreccia tradizione, identità e memoria storica. Viene presentata domenica 12 ottobre alle 16.30 al Palazzo dei congressi di Lugano per «riportare in vita le emozioni di un tempo, facendo rivivere l’orgoglio e la forza di un popolo che, pur emigrato, non ha mai dimenticato le proprie origini», rilevano i promotori. A dieci anni dall’ultima rappresentazione, il ritorno di «Sacra Terra del Ticino» «si configura non solo come un evento popolare, ma come un autentico atto culturale, capace di trasmettere alle nuove generazioni storia e senso di appartenenza».
L’interpretazione canora è affidata ai Canterini di Lugano (nella foto), ai Vus da Canöbia e ai Piccoli Cantori di Pura, mentre la componente strumentale vede protagonisti la Filarmonica di Agno e il Gruppo Mandolinistico di Gandria. La direzione artistica è invece affidata ad Alessandro Benazzo.