In attesa delle porte aperte alla centrale elettrica sul Piano della Stampa, dove tutto è cominciato nel lontano 1925 (l’evento si terrà in settembre), a Massagno i festeggiamenti per i 100 anni dell’Azienda elettrica (Aem) sono entrati nel vivo giovedì 22 maggio con una serata ufficiale. Hanno preso la parola la sindaca Simona Rusconi, il consigliere di Stato Christian Vitta e il presidente del Consiglio d’amministrazione di Aem Stefano Colombo, intervenuto anche in veste di ex direttore dell’azienda, con gli altri ex Andrea Testoni e Paolo Rossi e l’attuale direttore Rolf Endriss (in carica dal 2021) durante una tavola rotonda in cui sono stati lasciati correre pensieri e ricordi. Altre personalità del passato sono state rievocate in un filmato di Vito Robbiani. Con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, il regista ha restituito la parola all’allora sindaco Battista Foletti e allo storico direttore Eugenio Bigatto, che hanno raccontato le imprese di cui sono stati artefici.
Foletti ha parlato dell’iniziativa, audace e coraggiosa per quei tempi, di produrre in proprio la corrente elettrica sganciandosi da Lugano. L’investimento per la realizzazione delle opere necessarie alla captazione dell’acqua dal Cassarate, la costruzione della centrale e la posa della rete di distribuzione fu di 2 milioni di franchi. Parecchi anni più tardi ne occorsero una ventina per potenziare la centrale e realizzare condotte di adduzione interrate: gestita dal direttore Osvaldo Bigatto, fu anch’essa un’operazione memorabile. Un altro cantiere storico è stato quello – politico, giuridico e amministrativo – condotto dall’allora presidente Antonio Bottani, sotto la cui guida l’azienda ha assunto lo statuto di società anonima.
Competenze, risorse e visioni
Aem ha scritto una pagina gloriosa di storia locale, ma soprattutto ha saputo superare le difficoltà e rimanere al passo coi tempi, ritagliandosi un ruolo grazie a progetti innovativi sviluppati nell’ambito delle energie rinnovabili e sul terreno della ricerca, in collaborazione con altre società all’avanguardia e ambienti accademici. È questo il futuro dell’Aem in un mercato sempre più liberalizzato. Lo ha riconosciuto il consigliere di Stato Christian Vitta, secondo cui «innovazione e collaborazione sono i presupposti per avere successo e garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile». Le sfide sono anche per la politica, che nel 2024 si è dotata del Piano energetico e climatico cantonale. L’obiettivo strategico è quello di poter disporre di elettricità senza dipendere eccessivamente da altri. «Serviranno competenze, risorse e visioni» ha dichiarato il capo del Dipartimento finanze ed economia, richiamando nuovamente lo spirito pionieristico di chi un secolo fa a Massagno ha avuto il coraggio e la lungimiranza di sognare in grande.