#Approfondimenti | 10/01/2024

Novant'anni di turismo sulla porta di casa

E. Marazzi e I. Pedrazzi

L’inevitabile scioglimento dell’associazione Pro Pregassona ha interrotto il cammino, intrapreso nel 1935, di un ente che ha dato innumerevoli stimoli per favorire l’accoglienza, la cura del territorio e l’accesso al patrimonio storico e culturale sia ai turisti sia alla popolazione locale.

Nel periodo che seguì la Prima guerra mondiale, in cui andava crescendo il numero degli ospiti confederati e stranieri in alberghi e pensioni, in Ticino maturò l’idea di istituire una tassa di soggiorno cantonale. Contemporaneamente furono stabilite le giurisdizioni per la costituzione delle Pro Loco, che avrebbero beneficiato di questa risorsa a scopi turistici. 
Preceduta da due sedute preparatorie indette dal Municipio di Pregassona, il 27 dicembre 1935 si tenne l’assemblea costitutiva della Pro Pregassona-Sonvico e Vicinanze. L’ente, che includeva anche Viganello, Cureggia, Davesco-Soragno, Cadro e Villa Luganese, era retto da un Consiglio direttivo presieduto da Emilio Rava, affiancato da Ilario Borelli (vice presidente), Michele Tunesi (segretario), Giacomo Ranzi, Attilio Gianini, Luigi Righini e Carlo Fontana (membri).
Ci fu subito una difficoltà, con l’opposizione del Comune di Sonvico a far parte della giurisdizione di Pregassona. La questione fu risolta il 9 gennaio 1937 dagli organi cantonali, che istituirono la Pro Sonvico e Val Colla alla quale fu assegnata anche Villa Luganese.