#Nel distretto | 06/10/2023

Caccia alta, si tirano le somme

Durante i 20 giorni di attività venatoria, in 1.761 si sono messi sulle tracce di camosci, caprioli, cervi e cinghiali. Questi i risultati.

Il periodo di caccia ha beneficiato inizialmente di condizioni meteorologiche sfavorevoli. Le temperature miti scoraggiano la selvaggina ad abbandonare i ricoveri. Poi le temperature si sono abbassate, mentre in quota è comparsa la nebbia per la gioia dei camosci. Ne sono stati comunque abbattuti 612 (erano 511 lo scorso anno). I distretti con le maggiori catture sono risultati il Locarnese, la Valle Maggia e la Leventina. L’obiettivo dell’Ufficio caccia e pesca di 800 esemplari non è stato raggiunto.

Cervo, si riapre a metà novembre
Le catture di cervo sono pure aumentate, con 1.802 capi (di cui 257 cerbiatti) rispetto ai 1.787 del 2022). Anche in questo caso, il piano di abbattimento, definito in funzione dei censimenti e per limitare i danni al bosco e alle colture agricole, non è stato raggiunto. Di conseguenza si rende necessario un secondo periodo di caccia tardo autunnale, che avrà luogo tra metà novembre e metà dicembre. Sono stati presi 434 caprioli (314 nel 2022), di cui 262 maschi e 172 femmine. Il maggior numero è stato prelevato nel distretto di Lugano, seguito da Leventina e Blenio. 

Presi più di 2mila cinghiali 
Per il cinghiale gli abbattimenti mostrano una flessione (601 contro i 740 nel 2022). «Un dato atteso – riferisce l’Ufficio caccia e pesca – tenuto conto della caccia estiva di giugno e luglio». La presenza di cesio 137 ha comportato la confisca di 22 esemplari. Tenendo conto degli abbattimenti selettivi e in regime di guardacampicoltura e delle catture in caccia estiva, dall’inizio dell’anno sono stati soppressi 2.123 cinghiali, contro i 1.208 dello scorso anno. «Un dato positivo nell’ottica del contenimento dei danni e della prevenzione della peste suina africana», commentano gli esperti del Dipartimento del territorio. Come per il cervo, si procederà con la caccia invernale tra metà novembre e gennaio 2024.
La caccia alta si è svolta in modo corretto. Il Dipartimento segnala poco più di 150 autodenunce, una trentina d’infrazioni minori e 8 violazioni gravi (inosservanza delle regole di sicurezza o esercizio venatorio in bandita) che hanno comportato il ritiro della licenza.