#Antichi ricordi | 04/01/2022

Cadro dall’alto nel 1964

Una foto aerea scattata nel 1964 ci presenta un paesaggio irriconoscibile rispetto alla situazione odierna, caratterizzata da un’edificazione diffusa in cui è difficile distinguere le singole proprietà.

Qui invece il territorio costruito e quello naturale sono separati: il villaggio è raggruppato attorno alla chiesa di Sant'Agata, con qualche abitazione isolata tra campi, orti e filari di vite. La campagna a valle del paese è divisa in due dalla linea ferroviaria della Lugano-Cadro-Dino, al cui tracciato corrisponde oggi l’ampia strada di circonvallazione. Seguendo i binari in senso ascendente, sul margine sinistro della foto si riconosce la fermata del tram, con l’elegante stazioncina a forma di chalet. Poco più avanti, la struttura metallica del ponte ferroviario che scavalcava il riale Lengina in località Baltècc.

All’epoca, la strada cantonale passava in mezzo al paese per poi proseguire verso Dino. Il nastro d’asfalto compare nell’immagine in basso a destra; all’interno della curva a gomito, un complesso di tre edifici costituiva il mulino gestito dalla famiglia Lurati. Poco più avanti, la strada lambisce il cimitero e i magazzini dell’impresa Ghirlanda e in seguito del Comune. La casetta bianca all’intersezione tra la cantonale e la strada che scende perpendicolare verso la campagna era la pesa, utilizzata un tempo per i carichi di merci, in particolare legname. La zona a monte della carrozzabile, denominata Novale, era interamente coltivata: campi e vigneti si estendevano alla zona collinare sia verso le Pessine sia le località di Meer e Zarèi. 

All’estremità opposta del nucleo, la strada si divideva, salendo a destra verso Villa Luganese, mentre la principale proseguiva per Dassone e Dino. Si riconosce il ristorante Lengina, o meglio l’attiguo deposito della famiglia Notari, che oltre all’esercizio pubblico la si occupava di trasporti. Altra storica osteria di Cadro era il bar Sport della famiglia Fumasoli: è l’edificio che si trova a monte della fermata del tram. Lengina e Sport sono tuttora in attività. 

Il caseggiato bianco all’uscita del paese, sulla strada per Dino, ospitava invece il ricovero Bianca Maria, gestito dal personale religioso. Lo stabile è stato trasformato e modernizzato, tuttavia la funzione di casa medicalizzata per la terza età è rimasta immutata. Altro edificio notevole è Palazzo Reali: si trova ai piedi del vigneto disposto in senso verticale lungo il margine sinistro del nucleo. Acquistato dal Comune, è diventato sede dell’amministrazione pubblica; dopo l’aggregazione con Lugano è stato attribuito a L’ideatorio con i suoi laboratori scientifici a disposizione di scuole e popolazione.

A proposito di scuola, entrambi gli istituti comunali si trovavano nel villaggio: le elementari si sono poi trasferite in un moderno complesso in Campagna, dove tra un paio d’anni le raggiungerà la scuola dell’infanzia.