Ra polenta in piazza da Sora, antica tradizione ripristinata a Sessa
Nell’ottobre 2011 Tiziana Poretti, per sua iniziativa o forse memore di un’antica tradizione, ha pensato di offrire alla popolazione di Sessa, in occasione dell’ormai tradizionale mercato in piazza da Sora, la polenta fatta sul posto al modico prezzo di 2 franchi a porzione. L’idea è subito piaciuta e la cinquantina di porzioni cucinate ogni martedì a volte non bastava a soddisfare le richieste.
Nel 2022 la signora Poretti ha lasciato questo compito a Carlo Steger, mentre nel 2024 è stato fondato il Gruppo polenta in piazza. Nel comitato ci sono Enzo Rosa, Bea Botto e Marilena Ponzellini-Moriggia. Il ricavato, dedotte le spese, è sempre stato devoluto in beneficenza a enti locali: 4mila franchi per riparare l’orologio del campanile di San Martino; 3mila per sistemare tre fontane in paese; 1.000 per la ristrutturazione di una meridiana e altrettanti per il restauro dell’organo della chiesa di San Martino. Aiuti sono stati inoltre concessi a fra Martino per la Fondazione Francesco, a don Treccani in Venezuela, al conto terremoto Amatrice, per l’adozione di un bambino in India o per regali a bambini rumeni, a Women Africa, per buoni acquisti agli anziani di Sessa, alla fondazione La Fonte e altri enti e associazioni benefiche.
Foto 1) La tradizione delle «polentate in piazza» non è recente: già nel febbraio 1933, forse in occasione del carnevale, si preparava e si distribuiva la polenta. Lo documenta la foto d’epoca messa a disposizione da Angelo Comisetti, curatore del Piccolo museo di Sessa.
Foto 2) Marilena Ponzellini-Moriggia ed Enzo Rosa impegnati nella preparazione della polenta.
Massagno in carrozza
Il tram si appresta ad accedere al piazzale della stazione da via San Gottardo. Le ferrovia Lugano-Tesserete assicurava un servizio apprezzato e costituiva un prezioso collegamento tra la città e le località della Capriasca. Analogamente faceva la Lugano-Cadro-Dino sulla sponda opposta del Cassarate.
Nella foto, risalente verosimilmente agli anni sessanta, si riconosce, sulla sinistra, lo stabile della Latteria Luganese, di cui si legge parzialmente l’insegna.