Le rondini di Montagnola
La pubblicazione della foto dei giocatori del Football club Rondine di Montagnola nel 1937, sull’edizione del 6 giugno, non è passata inosservata. Numerosi lettori si sono congratulati con Flavio Varisco per l’iniziativa. Un lettore gli ha consegnato un’altra foto, risalente verosimilmente agli anni 1959 o 1960 quando – come scrive Armando Libotte su «80 anni di calcio», stampato nel 1993 in occasione dei 25 anni di fondazione dell’Unione sportiva Gentilino – «di tanto in tanto si costituirono in Collina d’Oro delle formazioni per così dire “ad hoc” che si affrontavano in incontri amichevoli». «Dalle testimonianze di coloro che hanno assistito alle partite – rileva Varisco – non sempre gli incontri erano davvero amichevoli. Spesso era il campanilismo ad avere il sopravvento durante, ma soprattutto al termine, degli incontri».
In piedi, da sinistra: Pietro Besomi (Bocia), Dante Crivelli, Carlo Bernasconi, Augusto Petrini (Güsti), Mario Bernasconi (Leci) e Maurizio Frigeri (Sintetic).
Accosciati: Davide Bernasconi (Didi), Pin Casanova, Gianetto Beretta, Giulio Fontana e Athos Beretta (94.enne e unico ancora in vita).
Musica «malcantonese» sui monti di Anzonico
Angone è un magnifico terrazzo prativo a 1600 metri di quota. Si trova in territorio di Anzonico, affacciato sulla media Leventina. Oltre al nucleo di cascine tipiche, ben conservate, ospita l’oratorio della Pietà Maria Addolorata e l’alpeggio, dove Rolando Gusmeroli produce formaggini, formaggella e un ottimo formaggio d’alpe «Crestumo». La terza domenica di luglio si tiene una sagra, con pranzo e musica (quest’anno l’appuntamento è per domenica 20) organizzata dalla Società ricreativa Anzonico. A questo evento si riferisce la foto, scattata diversi anni fa, che ci è stata consegnata da Renato Ferregutti, malcantonese doc da tempo trapiantato ad Anzonico. Lo vediamo (primo da sinistra) con altri componenti di una vivace bandella interamente malcantonese. Si riconoscono, da sinistra: Silvano Ferregutti, Mario Caravatti, Franco Albisetti, Ettore Caravatti e Aldo Lavagetti.