Annata difficile: quantità e valori zuccherini inferiori alla media

I viticoltori hanno poco da stare allegri. Nel complesso, l’annata viticola 2025 ha dato più dispiaceri che gioie. Il raccolto è stato inferiore alla media e i contenuti zuccherini non hanno soddisfatto le attese. Un anno «difficile» nel quale ha messo lo zampino il coleottero giapponese.

Leggermente più mite della norma e piovosa, l’annata viticola 2025 è stata nel suo complesso «difficile». A sostenerlo sono il Dipartimento delle finanze e dell’economia e l’Interprofessione della vite e del vino, che a bocce ferme hanno tracciato il bilancio. Le considerazioni riguardano i mesi precedenti la vendemmia e l’esito del raccolto, piuttosto scarso sia in termini quantitativi sia qualitativi. Sono stati infatti consegnati circa 500mila chilogrammi di uve Merlot in meno rispetto all’anno precedente e il deficit sulla media decennale è di 1,3 milioni di kg. Meno prodotto e purtroppo anche valori zuccherini ridotti, con 0,5° Brix in meno rispetto alla vendemmia 2024. I 4,78 milioni di kg di uva (di cui 3,67 di Merlot) prodotti nella Svizzera italiana hanno raggiunto una gradazione media di 20,74° Brix (86,27° Oe); le uve Merlot annunciate alle cantine per la vinificazione in bianco ammontano invece a 304mila kg con una gradazione media di 19,92° Brix (82,61° Oe). 

A guastare la festa ai viticoltori sono state soprattutto le condizioni climatiche precedenti la vendemmia. Se fino a luglio gli ampi periodi di soleggiamento hanno compensato la pioggia caduta abbondante e regolare, nelle settimane successive le precipitazioni si sono intensificate favorendo l’insorgenza del marciume sui grappoli proprio nelle ultime fasi del processo di maturazione. Come se non bastasse, il coleottero giapponese (Popillia japonica) ha continuato ad espandersi verso nord. Toglierlo di mezzo è impossibile, per cui le misure suggerite dalla Confederazione e dal Cantone puntano a un contenimento. Non sarà per nulla facile. Quest’anno la comparsa precoce dell’insetto, il numero elevato degli esemplari e il perdurare dell’infestazione hanno reso problematica la protezione dei vigneti. La voracità dei maggiolini è impressionante e in alcune parcelle interi filari sono stati quasi completamente spogliati delle foglie di cui l’insetto si nutre, compromettendo dunque la maturazione dei grappoli.