«Questa giornata ci ricorda che le aggregazioni non sono solo numeri o atti burocratici, sono la dimostrazione che unendo le forze si può creare qualcosa di solido e duraturo. Bioggio, Bosco Luganese e Muzzano-Agnuzzo hanno saputo cogliere questa opportunità e oggi possono guardare con orgoglio a questi 25 anni di storia condivisa». È con queste parole che il consigliere di Stato Norman Gobbi ha reso omaggio alla ricorrenza celebrata a Bioggio, sabato 6 settembre, per ricordare un gesto coraggioso e non scontato, ma a quell’epoca opportuno. «Se non fosse stato fatto, molto probabilmente qualcuno di questi patriziati sarebbe scomparso» ha dichiarato Tiziano Zanetti. Il presidente dell’Alleanza patriziale (Alpa), l’associazione mantello che riunisce i 198 patriziati ticinesi, è però prudente rispetto al tema delle aggregazioni. «Non le spingiamo, qualora ce ne fosse la necessità il nostro invito è lavorare assieme». La preoccupazione dell’Alpa è piuttosto quella di assicurare un futuro ai patriziati, il cui ruolo di sentinella sul territorio ben difficilmente potrà essere svolto dai Comuni e dal Cantone. Consapevole della difficoltà e della delicatezza di questa missione, l’Alpa ha creato una rete di collaborazioni con gli enti pubblici e con gli operatori del territorio, con risultati incoraggianti. Basti pensare che negli ultimi 15 anni, grazie anche ai fondi patriziali sono stati generati investimenti per 250 milioni di franchi, soprattutto nelle aree periferiche. Non solo: con l’amministrazione cantonale sono stati sviluppati nuovi modelli contabili, mentre per fine anno sarà disponibile una piattaforma comune per i registri patriziali.
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