I ricordi di Christina Poretti, ieri allieva e oggi maestra della scuola dell’infanzia di Pambio-Noranco:
«Ho vissuto l’infanzia a Pambio-Noranco, e dal 1988 insegno in questa scuola. Negli anni ’70 le scuole comunali si trovavano nello stabile dell’odierno Puntocittà, c’erano pochi edifici e tanti prati. Noi bambini giocavamo nei nuclei di Pambio e Noranco. Nello stabile, al pian terreno vi erano l’asilo e la pluriclasse I e II elementare; al primo piano, la III, IV e V, la cancelleria e la sala municipale. A pranzo si tornava a casa a piedi in compagnia; i più piccoli accompagnati dalle mamme, che si prendevano cura anche di chi era solo, mentre i più grandi si incamminavano con i vicini di casa. La natura e gli animali erano molto presenti nella nostra scuola; è qui che ho osservato per la prima volta girini, salamandre, rane, rospi. A volte nel cortile sostavano gatti e cani portati dagli scolari, che aspettavano la fine delle lezioni per poi tornare a casa con i proprietari. In primavera passeggiavamo fino a Scairolo, giocavamo nei prati con l’erba alta fino alle ginocchia raccogliendo mazzi di “pan cücc” da succhiare. Alle elementari uscivamo sul piazzale a fare ginnastica perché non avevamo la palestra. A ricreazione giocavamo alle biglie e speravamo di fare “tana” per portare a casa una biglia in più. Sul prato dietro l’edificio i ragazzi giocavano a calcio e le ragazzine chiacchieravano. Con il passare degli anni gli allievi diminuirono e la scuola chiuse. La riapertura avvenne nel 1988, ma solo per la scuola dell’infanzia, accogliendo anche i bambini di Grancia. Da quel momento diventai la maestra della scuola materna. Avevamo due locali al pianterreno, non c’era la refezione e i bambini andavano a casa a pranzo. In quegli anni alcune mamme lavoravano a tempo parziale e generalmente venivano a prendere i figli in auto, sempre più raramente a piedi. Molte erano comunque casalinghe e pronte a partecipare a passeggiate, feste e riunioni. Come giovane maestra ho apprezzato di poter lavorare nel mio Comune e aiutare gli allievi nella loro crescita. A fine anni ’80 nel Pian Scairolo il traffico è aumentato notevolmente e ciò ha portato il Municipio a trovare un’ubicazione più idonea per la scuola. Nel 1993 è stata aperta la nuova sede in via Bagion, lontano dal traffico. Dal 1997 Prisca Pescia Perez è la mia collega e insegniamo con un’ottima collaborazione e una grande passione. Da qualche anno ritroviamo i nostri ex allievi, ora genitori, che hanno scelto di crescere i figli nello stesso quartiere nel quale hanno vissuto la propria infanzia. Rincontrarli dopo anni nel loro nuovo ruolo è molto emozionante».
Lo stemma
Secondo la tradizione, gli abitanti di Pambio erano chiamati «Bordon» (rape) perché a quei tempi coltivavano e raccoglievano le rape nel loro territorio. Gli abitanti di Noranco, «Ran» (rane), erano invece chiamati così per la presenza di rane e raganelle nei canneti vicini all’abitato. Lo stemma simboleggia l’unione dei due ex Comuni, Pambio e Noranco, avvenuta nel 1904, mentre dal 2004 Pambio-Noranco è un quartiere di Lugano.
«È bello vivere qui, peccato manchi un punto di ritrovo»
Considerazioni sul quartiere da parte dei genitori dei bambini della scuola dell’infanzia.
«Ci piace vivere qui perché c’è spazio e natura e grandi prati per far volare l’aquilone».
«Il quartiere è cambiato ma non in maniera drastica. La comunità è affiatata, ci sono rapporti d’amicizia e ci si conosce più o meno tutti. Le associazioni organizzano tanti apprezzati eventi. Una cosa bella è che molti dei bambini che negli anni ’90 vivevano a Pambio-Noranco con le proprie famiglie, oggi sono ancora qui con i propri figli. Quello che manca è un punto d’incontro: un campetto, un parco dove potersi trovare e giocare tutti insieme».
«Ci piace molto che sia un quartiere soleggiato, comodo per raggiungere negozi, centro città e l’imbocco dell’autostrada. La sera è bello sentire il gracidare delle rane e lo scorrere del ruscello».
«Ci piace vivere qui per le comodità che abbiamo a portata di mano: autostrada, negozi... Abbiamo vissuto tre ottimi anni all’asilo, apprezzando la professionalità delle maestre».
«Stare in questo quartiere è una benedizione di Dio perché tutte le persone sono gentili e ci hanno dimostrato amore. La Commissione di quartiere e i genitori organizzano eventi che permettono di incontrarsi e conoscersi. C’è affetto tra bambini e adulti. Siamo rifugiati e non vorremmo mai andarcene perché amiamo questo posto».
«La nostra famiglia definisce il quartiere un luogo tranquillo e accogliente, circondato dalla natura e caratterizzato da una bella atmosfera. C’è una bella comunità che si supporta reciprocamente».
«È soleggiato e vicino al centro di Lugano. Ci piace tanto l’asilo e il parco giochi, dove i bambini si fermano anche dopo scuola».
«Apprezziamo la sicurezza e la tranquillità che ci permettono di tornare da scuola a piedi così da poter ammirare la meravigliosa natura».
«La quiete è un fattore positivo, così come la posizione strategica che permette in pochi minuti in auto di essere a Grancia o a Lugano. Inoltre l’asilo è fantastico! Purtroppo, manca una zona ricreativa dove i ragazzi possano divertirsi».
«Ci piace vivere qua. Ci piace la tranquillità, anche se mancano luoghi di aggregazione e di incontro».
«Ci sono differenze rispetto a 30 anni fa: una delle principali è lo sviluppo edilizio e un’altra è il traffico che è aumentato. Quando ero piccolo giocavamo sulle strade e nei nuclei, cosa che al giorno d’oggi è impossibile. Il Comune è sempre stato propositivo con attività ricreative che ancora oggi si portano avanti. A noi piace abitare qui: periferia tranquilla, vicinanza ai centri commerciali e all’autostrada, quartiere con vita sociale vivace, asilo sul territorio, mezzi di trasporto pubblici a portata di mano».
«Ci piace la zona perché è tranquilla e vicina ai servizi. Le persone sono cordiali e il quartiere considera la presenza dei bambini. Siamo immigrati italiani e Pambio-Noranco ci ha fatto sentire subito a casa. Siamo felici e aiutiamo le varie associazioni per migliorare i servizi alla popolazione».
«A noi piace Pambio perché c’è tanto verde, siamo vicini ai centri commerciali e all’autostrada. Vengono organizzate belle manifestazioni e la gente è socievole. Purtroppo l’unico luogo di ritrovo per i ragazzi è il parco giochi della scuola dell’infanzia».
«Ci piace vivere qui. È cambiato nel corso degli anni, ma è sempre bello. Il quartiere di Pambio-Noranco è il migliore: ci sono aree verdi per giocare, ma anche servizi e belle persone».
«Ci piace abitare qui perché siamo in una zona verde e vicini alla città e all’autostrada per andare ovunque. La scuola dell’infanzia è il punto di ritrovo dove incontrarsi con bambini e famiglie».
«A noi piace vivere a Noranco e ci piace l’asilo. È bello trovarsi nel parco giochi con gli altri bambini. Manca un altro punto di ritrovo per i ragazzi».