#Il mio quartiere | 25/02/2025

La Polis degli allievi di Ruvigliana

Si sono divertiti a paragonare la città-stato dell’Antica Grecia (con i suoi usi e costumi) alla Città di Lugano gli allievi di terza e quarta elementare di Ruvigliana, autori della tredicesima puntata de «Il mio quartiere», progetto promosso dalla nostra Rivista in collaborazione con l’Istituto scolastico cittadino.

| a cura della III-IV elementare di Ruvigliana con la maestra Giada Bizzozero | 

Abbiamo letto testi sui miti greci e svolto attività che ci hanno portati a scoprire usi e costumi degli Antichi Greci. Ci siamo concentrati in particolare sul funzionamento della polis, la città-stato dell’Antica Grecia, e poi l’abbiamo paragonato alla struttura della Città di Lugano. 

1.
L’agorà era una piazza molto importante per gli Antichi Greci, poiché lì si votava e si prendevano decisioni che riguardavano la polis. Potevano votare «tutti», tranne le donne, i minorenni, gli schiavi, gli stranieri e le persone che non avevano abbastanza soldi per comprarsi un’armatura e far così parte dell’esercito. Nella polis non c’era un re e non c’è neppure a Lugano, ma si sceglie una persona che prende alcune decisioni, ovvero il sindaco. Al giorno d’oggi possono votare tutti i cittadini maggiorenni con il passaporto svizzero, comprese le donne e chi ha pochi soldi. I cittadini eleggono il Municipio e il Consiglio comunale. L’agorà era pure il luogo d’incontro per eccellenza, dove si facevano scambi e commerci. Ora a Lugano non si fanno più gli scambi e i commerci avvengono al chiuso, nei negozi e nei supermercati. In alcune occasioni particolari vengono allestite delle bancarelle e si svolge il mercato.

2.
L’acropoli era una collina su cui venivano costruiti i templi e gli edifici pubblici. Era circondata da spesse mura e quando la polis era attaccata dai nemici, la popolazione si rifugiava al suo interno. Infatti, la parola acropoli in greco significa «città alta». A Lugano ci sono diverse colline, ma gli edifici pubblici e le chiese si trovano in tutta la città. Le religioni sono cambiate, infatti adesso al posto delle statue e dei templi dedicati agli dei greci, ci sono le chiese dedicate ai Santi. I rifugi moderni sono dei bunker, come ad esempio quello costruito nella nostra scuola di Ruvigliana, così in caso di bisogno la popolazione vi si può rifugiare. 

3.
Il teatro nacque in Grecia e la parola significa «luogo dove si guarda». Era costruito sfruttando la parete naturale dell’acropoli ed era all’aperto. Gli Antichi Greci mettevano in scena principalmente tragedie, storie dolorose che avevano come protagonisti gli dei, e le commedie, che erano invece storie divertenti che presentavano la vita delle persone comuni. Gli attori erano tutti uomini e dovevano portare scarpe con la suola alta per farsi vedere anche dal pubblico dell’ultima fila. Indossavano delle maschere che potevano raffigurare mostri, fanciulle, dei, uomini, ragazzi e vecchi. Venivano create con la terracotta e avevano un’apertura che riusciva ad amplificare la voce, per far sentire le parole pure agli spettatori più lontani. Gli antichi greci usavano delle corde per sollevare e far scendere gli attori che impersonavano gli dei e le dee. Gli spettacoli erano gratuiti e potevano assistervi uomini e donne, se accompagnate dal proprio marito. 

4.
La parola «ginnasio» deriva da gymnos, che vuol dire nudità. Il ginnasio era il posto dove gli uomini dell’Antica Grecia facevano ginnastica all’aperto e si allenavano nudi, forse perché così si abituavano a subire colpi senza vestiti e armature. Sul corpo si mettevano olio, probabilmente per rendere la presa più difficile all’avversario. Con il passare del tempo, il ginnasio divenne un luogo utilizzato anche per lo studio e le discussioni filosofiche, un po’ come la funzione che hanno oggi le scuole. Al giorno d’oggi facciamo ginnastica vestiti, e non solo gli uomini, ma anche le donne e noi bambini. Gli Antichi Greci si allenavano ascoltando musica suonata dal vivo; attualmente gli atleti ascoltano la musica grazie alle cuffiette, gli altoparlanti e la radio. 

5.
A Lugano ci sono due stadi, cioè la Cornèr Arena per gli sport su ghiaccio e Cornaredo per il calcio e l’atletica. Nell’Antica Grecia tutti gli sport si svolgevano in un unico stadio (lotta, corsa, lancio del disco, salto in lungo, eccetera). Lo stadio era anche una misura di lunghezza: circa 180 metri. Tremila anni fa potevano entrare nello stadio solo gli uomini e le donne non sposate. Una curiosità sugli allenatori è che dovevano entrarci nudi per essere sicuri che non fossero donne. Si racconta che questa regola venne inserita dopo che una certa Berenice, travestita da uomo, aveva assistito contro la legge a una gara olimpica del figlio, ma venne scoperta. Ora tutti possono andare allo stadio, compresi donne e bambini e nessuno gareggia o si presenta nudo.

6.
Attorno alla polis, gli Antichi Greci costruivano delle mura e delle porte per entrare e uscire. La Città di Lugano non ha le porte e le mura per proteggersi e se vuoi raggiungerla puoi seguire i cartelli stradali. Lugano è delimitata da una linea immaginaria.

7.
La chorà era il posto fuori dalle mura della polis in cui c’erano le fattorie e i campi dove si coltivavano frutti e verdure e si faceva pascolare il bestiame. Lugano non ha più zone simili; se ne trovano di più sul Piano di Magadino, anche se alcuni di noi coltivano l’orto a casa. 

8.
L’asty era la parte bassa della polis, dove si trovavano le abitazioni e le botteghe artigianali. Oggi non ci sono tante botteghe; quelle di un tempo sono sostituite dai supermercati. Le case degli Antichi Greci in generale erano piccole e con poche finestre. Quelle delle persone benestanti avevano un pozzo all’aperto, un magazzino, una cucina con un forno e la sala dei banchetti, in cui gli uomini discutevano di affari e politica. Ora al posto della sala banchetti c’è la sala da pranzo e il salotto, dove si ritrovano tutti: uomini, donne e bambini. Nella casa dei benestanti c’erano anche le camere da letto e un bagno dotato di una vasca di terracotta da riempire a mano. Le vasche da bagno oggi sono diverse, sia nel materiale sia per il fatto che abbiamo la fortuna di avere un sistema idrico moderno.