L’anno è cominciato male con nevicate tardive, che hanno penalizzato la stagione invernale e rallentato l’avvio di quella estiva. Poi in giugno l’alluvione in Bavona e Lavizzara, che ha messo in difficoltà soprattutto la capanna Cristallina. Insomma, è stato un 2024 piuttosto complicato per il Cas Ticino, come del resto per le altre società alpinistiche, che ha visto il numero dei pernottamenti calare e con essi i profitti. Sul piano economico il club presieduto da Giovanni Galli ha limitato i danni, grazie al controllo rigoroso delle uscite e al contenimento delle spese di manutenzione dei rifugi, che dopo cinque anni di massicci interventi straordinari (sui quali si è soffermato il responsabile Richard Knupfer) hanno necessitato meno cure.
L’impegno per il futuro è ridurre l’indebitamento, ha spiegato il responsabile delle finanze Claudio Ronconi. Il comitato si sta interrogando pure su come invertire la tendenza, che da qualche anno vede ridursi, seppur lievemente, il numero di soci (sono 2.915). Un altro cantiere aperto concerne la struttura organizzativa del comitato a cui si vorrebbe dare un nuovo assetto.
…