#Città e quartieri | 30/09/2023

È l'Fc Lugano il primo cliente della masseria di fra Martino

Roberto Guidi

I bianconeri consumano i pasti da fra Martino nell’ambito del progetto «Nutrition». Lunedì 2 ottobre aprono locanda e mensa sociale.

Ai piedi della collina di Trevano, gli operai e gli artigiani stanno effettuando gli ultimi lavori, soprattutto esterni, in vista dell’apertura della Masseria della solidarietà. Gli interni sono già uno spettacolo: la sala multiuso, la mensa sociale e – dall’altra parte – gli alloggi e la sottostante locanda. Proprio qui, a una tavolata, ci sono volti conosciuti e amati dai tifosi bianconeri: mister Croci-Torti, capitan Sabbatini e gli altri della prima squadra dell’Fcl. Si ritrovano in questa sala per consumare colazione e pranzo nell’ambito del progetto «Nutrition», partito all’inizio del campionato. «Finora i giocatori mangiavano singolarmente – spiega Marco Padalino, brand ambassador dell’Fcl – Ora abbiamo deciso di trovarci tutti insieme nei giorni di allenamento e partite. Da un lato per alimentarci meglio, seguiti da un cuoco, e avrà delle influenze sulla forma fisica, dunque sulla performance. Ma avrà un effetto benefico pure sullo spirito di gruppo». Il luogo scelto per i pasti non è uno qualsiasi. «Certo, qui si entrerà in contatto con gli utenti della mensa sociale; non ci fa paura, anzi! Gli obiettivi solidali di fra Martino sono i nostri, vogliamo essere vicini a persone che hanno meno di noi, si trovano in difficoltà».
Parallelamente, l’Fcl ha deciso di sostenere con 10mila franchi l’attività della Fondazione Francesco diretta da fra Martino. Il frate si rallegra di avere attorno lo staff tecnico e i giocatori bianconeri. «La loro presenza è un bel segnale e rientra in pieno nello spirito con cui rinasce la masseria, luogo di integrazione, inclusione, incontro al di là delle posizioni nella società».
Se l’Fcl è il primo cliente, altri sono presto destinati ad aggiungersi: lunedì 2 ottobre si aprono ufficialmente le porte della locanda e della mensa sociale.
r.g.

Nella foto, da sinistra: Marco Padalino e fra Martino Dotta.