Negli orti di Pura si coltiva la solidarietà

Accolta con simpatia e rispetto dalla comunità di Pura, l’associazione MilOrt ha ripristinato alcuni orti e svolto attività di pubblica utilità, impiegando e dando fiducia a persone fragili e in difficoltà. Scopi e progetti sono stati illustrati durante l’assemblea costitutiva.

I sette orti coltivati sul territorio di Pura dall’associazione MilOrt cominciano a dare i frutti, per la gioia di coloro che hanno faticato per dissodare, vangare, concimare e in seguito per prendersi cura quotidianamente delle aiuole, irrigando, zappando, pulendo... Ma non sono solo gli ortaggi a ripagare il lavoro svolto. Il progetto è stato accolto con simpatia e rispetto dalla popolazione e dalle autorità di Pura, che si sono avvicinate senza pregiudizi o timori a un’iniziativa speciale. 
In effetti – come lo è stata un paio d’anni fa la riapertura della storica osteria del Milo – MilOrt impiega persone fragili e sfiduciate che faticano, per cause e ragioni diverse, a rientrare nel mondo del lavoro oppure a trovare la loro strada verso l’apprendimento di una professione. MilOrt offre loro l’opportunità di mettersi alla prova e ritrovare un ruolo e il piacere di partecipare a un progetto e condividere un progetto in un ambiente famigliare in cui ci si sostiene e aiuta a vicenda.
Oltre agli orti, l’associazione è stata ingaggiata dal Comune per svolgere alcuni interventi di ripristino e manutenzione sul territorio. Inoltre ha collaborato alla sistemazione di alcune arnie di un apicoltore e dato una mano all’apertura stagionale della capanna Cadagno. Attività che assumono una valenza educativa, sociale e ambientale riconosciute per il loro valore umano, formativo e comunitario.
Giovedì 12 giugno si è tenuta l’assemblea costitutiva di MilOrt, un appuntamento cruciale che consolida il progetto, ne precisa la natura e facilita il coinvolgimento di partner, volontari e persone interessate. Il lavoro non manca e nuove forze sono benvenute, pensando a un’estensione delle attività. 
Presenti una quarantina di soci, l’assemblea è stata anche l’occasione per illustrare i primi risultati. Attorno agli orti si sta creando una rete di contatti e relazioni. Sia commerciali (con la capanna Cadagno, l’osteria del Milo e alcune famiglie del posto interessate all’acquisto degli ortaggi), sia sociali con enti e istituzioni, come il Servizio per l’integrazione lavorativa (Sil) e l’Associazione Avventuno, il cui obiettivo è favorire la qualità di vita e l’autodeterminazione delle persone con Trisomia 21. 
L’assemblea ha infine nominato il comitato. Alla presidenza è stata eletta Elena Giambini Barutta, con Geno Luvini nel ruolo di vice presidente ed Eliana Ferretti di membro.