#Approfondimenti | 27/01/2024

Arrivano i giorni della merla

Mario Delucchi

Nella tradizione, fine gennaio è il periodo più freddo dell’anno. Ad essa sono legate molte leggende con un denominatore comune: se i giorni sono freddissimi, la primavera arriverà presto; se sono miti, l’inverno durerà più a lungo. Ma perché parliamo di «giorni della merla?».

Tantissimo tempo fa i merli avevano un meraviglioso piumaggio bianco come la neve. Durante l’inverno si rintanavano nel loro nido, ma ogni tanto dovevano uscire per procurarsi il cibo. Senonché gennaio, mese freddo e dispettoso, aspettava queste occasioni per perseguitarli, facendo scendere sulla terra un freddo pungente. Un certo anno una merla, stanca dei continui dispetti, fece provviste per tutto il mese, in modo da evitare di abbandonare il tepore del suo nido. A quei tempi gennaio contava solo ventotto giorni e non trentuno come ora. Trascorso il ventottesimo giorno, sicura di essere oramai fuori pericolo, la merla uscì cantando dal nido, facendosi beffe di quel mese tanto cattivo. Ma gennaio prese in prestito tre giorni da febbraio, liberò i venti più gelidi che aveva, fece precipitare tutta la neve del cielo e scatenò temporali e bufere di ghiaccio. La povera merla, colta di sorpresa, trovò riparo in un comignolo, nel quale saliva l’aria calda di un fuoco acceso. Trascorsi tre giorni, uscì all’aperto, sana e salva, ma con rammarico constatò che le sue piume candide erano diventate nere per la fuliggine. Da quel giorno tutti i merli sono neri.