#Di venerdì | 21/11/2023

Il futuro di Lema è nelle mani dei cittadini

Ivan Pedrazzi

Sarà Lema il prossimo nuovo nato nel Malcantone? L’interrogativo si scioglierà domenica 26 novembre dopo la votazione popolare consultiva, dal cui verdetto dipenderà l’esito del progetto.

Se nelle urne dovessero prevalere le schede favorevoli, il matrimonio tra Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio si farà. In caso contrario, tutto sarebbe rimesso in gioco. Per legge l’ultima parola spetta al Gran Consiglio, tuttavia, senza un’esplicita volontà popolare, verosimilmente il Parlamento cantonale farà un passo indietro. 
Nel 2004 il Medio Malcantone aveva già visto naufragare un progetto aggregativo, caduto proprio per mano dei cittadini. Forse i tempi non erano maturi, di certo il vento all’epoca non era favorevole alle fusioni comunali, il più delle volte avversate da (legittime) questioni sentimentali e identitarie e in difesa della propria indipendenza. Oggi l’identificazione nel territorio è probabilmente meno sentita di un tempo e alle amministrazioni locali si chiedono soprattutto servizi adeguati e risposte puntuali ed efficaci su questioni sempre più complesse e delicate come l’ambiente, la socialità, la scuola... Unire le forze è un passo imprescindibile, specie nelle piccole realtà periferiche e di montagna, dove perfino la formazione dei Municipi e dei Consigli comunali può essere un’impresa. In un paese di 2.600 abitanti l’incognita delle candidature non dovrebbe più porsi. Come Tresa, Alto Malcantone, Collina d’Oro, Monteceneri, Capriasca e Val Mara anche Lema rimarrebbe un Comune a misura d’uomo e coerente dal punto di vista territoriale.