Qualche mese fa avevamo raccontato del mitico boom del basket vissuto sulla scena cittadina nella seconda metà degli anni settanta. Basket luganese che dopo quell’esaltante monopolio a livello nazionale, un secondo periodo di gloria lo ha vissuto nella prima dozzina d’anni del nuovo millennio sul parquet dell’Istituto Elvetico, a firma Lugano, prima Snakes («figli» della FV Lugano) e poi Tigers.
Tra il 2000 e il 2002 gli Snakes di coach Zare Markovski vincono tre campionati consecutivi, e pure due coppe. Poi, a seguito del fallimento del club presieduto da Giovanni Antonini, nel 2003 vengono rifondati come Associazione Lugano Basket Tigers, e la serie di successi continua, con i titoli conquistati nel 2006 (allenatore Andrea Petitpierre) e nel 2010 (con Renato Carettoni, sostituito in dicembre da Joe Whelton in panchina). Nel 2011 (con il giurassiano Randoald Dessarzin subentrato a Whelton) e nel 2012 i bianconeri festeggiano addirittura due triplete (campionato, coppa e coppa di lega), di cui leggete a parte.
Nel 2013 torna coach Petitpierre ed è sotto la sua guida che le «tigri» luganesi conquistano i loro (per ora) ultimi tre allori: nel 2014 il titolo, nel 2015 la coppa (battendo 79-61 il Neuchâtel nella finale di Friborgo) e la supercoppa (74-66 contro il Ginevra a Zurigo).
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