La magia narrata da Shakespeare in opere come «Sogno di una notte di mezza estate» la si percepisce anche quando, all’imbrunire, il cielo stellato sembra specchiarsi sulla terraferma. Uno spettacolo interamente naturale, più unico che raro, in cui a poco a poco le tenebre vengono illuminate da una moltitudine di lucine. Ad allietare le serate estive con questa danza notturna sono delle minuscole e affascinanti creature: le lucciole.
Il fascino di questi insetti – appartenenti all’ordine dei coleotteri e alla famiglia dei Lampiridi – non dipende certo dal loro aspetto che, alla luce del giorno, non ha nulla di «fatato». In Svizzera ne esistono quattro specie – presenti anche in Ticino – di colore tendenzialmente scuro (variabile dal marrone al nero) e un corpo snello lungo circa un centimetro (la femmina è leggermente più grande del maschio). Le lucciole trascorrono buona parte della loro vita in forma larvale. Estremamente voraci, con il loro morso velenoso le larve sono in grado di uccidere e divorare in poco tempo prede molto grandi come chiocciole e lombrichi. In inverno, quando il nutrimento scarseggia, le larve vanno in ibernazione. In seguito, dopo due o tre inverni, si trasformano prima in pupe e poi in individui adulti. Quest’ultimi, a differenza delle larve, non toccano cibo e – avendo i giorni contati – si affrettano a cercare un luogo idoneo alla riproduzione. Nella scelta dell’habitat le lucciole sono selettive, prediligendo aree diversificate in cui trovare un mosaico di spazi aperti, zone ombreggiate e umide. È quindi possibile osservare questi insetti nei campi, nei vigneti o in giardini e parchi non trattati con i pesticidi. Ambienti sempre più rari da trovare!
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