#Antichi ricordi | 18/04/2014

Quando Comano era un paesino di campagna

di Romano Loehrer

Situato sul crocevia denominato «Quatrosctra » sulle alture del San Bernardo, Comano fino a non molti anni fa era un villaggio di campagna. L'osteria, la latteria, l'abbeveratoio, le donne con le gerle sulle spalle erano scene di ordinaria quotidianità, come documentano queste straordinarie fotografie messe gentilmente a disposizione da Marco Valli. Sono riconoscibili volti e luoghi caratteristici della vecchia Comano, in particolare l'osteria della Posta, popolare ritrovo in cui tuttora si riuniscono gli anziani per leggere il giornale, giocare una partita a carte, commentare l'attualità del paese. Immagini in cui si possono scorgere situazioni particolari che suscitano nostalgia per quei tempi passati. Comano era circondato da una vasta campagna. Il bosco, che occupava il territorio a nord dell'abitato, procurava la legna per scaldare i focolai e le foglie per la lettiera nelle stalle. C'era una vita sociale molto intensa: la latteria, il lavatoio, la chiesa, la scuola e l'osteria offrivano occasioni d'incontro per la popolazione.

Siamo sulla strada principale di Comano, l'attuale via Cantonale, nei pressi dell'osteria della Posta. Lo stabile a destra è l'odierna casa comunale. A quei tempi, l'edificio ospitava la latteria e il caseificio, dove si andava a prendere il latte consegnato dai contadini in attività nel paese e dove si poteva comperare il formaggio. Davanti, ecco la fontana, dove si abbeveravano le mucche. È inoltre riconoscibile, sullo sfondo al centro della foto, casa Soldini (ex Degiorgi) e a sinistra l'entrata dell'osteria. L'uscio è tuttora visibile sulla facciata della casa, la cui entrata è stata spostata una decina di metri più a sud in seguito a una ristrutturazione. C'è parecchia gente sulla strada, soprattutto ragazzini, la cui attenzione è catturata dalla motocicletta, una presenza allora insolita. In sella due persone (che a quanto pare non erano del posto), che non abbiamo potuto identificare, posano orgogliose sul loro bolide. Le due donne sull'uscio dell'osteria sono le sorelle Lidia e Ada Bettosini.

Siamo all'entrata del nucleo di «Tèra d'sott» in una laterale che dalla macelleria porta verso sud. L'edificio a sinistra è l'osteria della Posta. Sulla strada, due donne con la gerla caricata sulle spalle e due ragazze (vestita di bianco Lidia Bettosini). A quei tempi l'attività principale per i comanesi era legata al settore primario, per cui si vedevano spesso le donne con il «panet» in testa e la gerla o il «carcansc». Attrezzo d'uso quotidiano, soprattutto per le donne, per il trasporto del fieno o dello strame raccolto nelle selve e impiegato nelle stalle come lettiera per il bestiame

Siamo attorno agli anni sessanta all'interno dell'osteria della Posta, il popolare locale dove ancora oggi i pensionati del paese si ritrovano la mattina per il caffè e leggere i giornali. Alcuni di loro ci hanno aiutato a riconoscere le persone immortalate nell'immagine. Da sinistra: un giovanissimo Marco Valli (l'attuale sindaco), il macellaio Ermanno Petrini (†), Giuseppe Macchi (†) detto «Pepp di Ball», Mario Ferrari (†), Giovanni Bernasconi (†) e il professore delle scuole maggiori Franco Albertini (†). All'osteria ci si ritrovava per discutere, giocare a carte, in questo caso alla morra, raccontare storie di paese e bere un «mezz da vin».

Militari davanti all'oratorio di San Rocco. Siamo a ridosso dell'osteria della Posta e alcuni soldati di Comano si sono fatti immortalare poco prima di partire per il servizio. Si possono riconoscere, da sinistra: Romeo Pescia (†), che gestiva con la sorella l'osteria San Bernardo, Armando Soldini (†), Roberto Grassi (†), detto «ur Bertin», Giuseppe Macchi (†), Plinio Petrini, Francesco Petrini (†), Alfonso Degiorgi (†), Fiorenzo Pescia (†), detto «ur Risch», e Guido Bernasconi.

Il Municipio attorno agli anni cinquanta. Si riconoscono, da sinistra: Michele Petrini (†), in penombra Mario Valli (†), Germano Marchi (†), Domenico Degiorgi (†), Edoardo Bernasconi (†), una persona sconosciuta (potrebbe trattarsi del giudice di pace), ed Elia Petrini detto «Lia». Seduto, intento a firmare, si scorge l'ex-segretario comunale Battista Degiorgi. Si tratta con ogni probabilità della riunione d'insediamento dell'esecutivo. Sulla sinistra si vede parzialmente il gonfalone del comune. La presenza della lavagna indica che la cerimonia si tenne in un'aula scolastica.

Siamo davanti al vecchio asilo, dove tuttora i bambini di due sezioni si ritrovano giornalmente con i maestri Marisa e Andrea; la terza sezione per il momento è ancora ospitata a Porza, ma nei prossimi mesi tutti si sposteranno nella nuova sede in costruzione in via Al Ballo. In questa situazione vediamo i bambini della prima comunione con il prete don Morandi e la suora Savina. I ragazzini sono, da sinistra: Marco Valli, Gualtiero Soldini (†), Adriano Pescia e Giorgio Mari; sotto: Gianna Vannini, Carmelita Milesi e probabilmente Anna Mattei.